NO al taglio della rappresentanza popolare nel Parlamento Italiano

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Avevo fatto uno studio nel 2008 sullo stravolgimento in atto nel rapporto tra cittadini e Repubblica Parlamentare; l’avevo anche presentato in una conferenza stampa al Senato, come critica al proposto innalzamento della soglia di sbarramento elettorale al 5-6 %, per eliminare partiti e movimenti non dipendenti da banche e multinazionali.

Non sono riuscito a ritrovarlo, ma ricordo i passaggi nevralgici di quello studio:

  • Alla faccia della democrazia parlamentare, le leggi che vengono discusse e votate in Parlamento sono per la quasi totalità Decreti Legge, già adottati dal Governo e da riconvertire in legge pena la decadenza. Dovrebbe avvenire l’esatto contrario, il Parlamento che legifera e il Governo che attua.    

Per ritrovare le centinaia di proposte di legge di iniziativa popolare (50.000 firme), il cui inoltro alla discussione parlamentare è  previsto dalla Costituzione, bisogna andarle a cercare nei cassetti in cui, da anni, sono state abbandonate.

  • Qualora in Parlamento avvenga una libera discussione e questa porti a decisioni non gradite alle segreterie dei partiti di governo, queste vengono modificate dalla maggioranza di governo nell’altro ramo del Parlamento (come accadde alla mia proposta, approvata dal Senato, di raddoppiare il contributo alle famiglie povere). Se invece, per la propria ‘tenuta’ politica il Governo è costretto a dare parere favorevole a leggi o emendamenti a propri DD.LL. non graditi  ai banchieri o alle multinazionali, lo stratagemma è quello di rinviare alle calende greche le previste ‘norme attuative’ che il Governo si guarderà bene dall’adottare (come accadde per i 14 miliardi di fondi dormienti c/o le banche https://nandorossi.wordpress.com/2010/08/24/precari-e-risparmiatori-traditi-da-banche-e-coop/).

Ho riportato questi elementi per evidenziare che la democrazia parlamentare si rafforzerebbe recuperando la centralità del Parlamento non certo dimezzandone la rappresentanza.

  • I padri costituenti hanno previsto un rappresentante in Parlamento ogni 60.000 voti. Già con lo sbarramento al 4%, avviene che milioni di voti (non dati ai maggiori partiti) non trovano poi nessuna rappresentanza in Parlamento; questo, con il supporto di TV e giornali dei banchieri, indirizza il voto verso i partiti del sistema già esistenti, in violazione del diritto di voto, ma esiste pure il principio civico del ‘No taxation without representation’, e i politici dei banchieri farebbero bene a evitare che il tradimento di questo principio stabilito agli albori della democrazia, vada ad alimentare il fiume carsico delle rivolte italiane.
  • Il paradosso è che dimezzando il numero dei rappresentanti otterremmo che una platea di cittadini grande come una intera città di 120.000 abitanti non sarà rappresentata nel parlamento italiano.
  • Il pretesto per attuare il progetto della P2 di tagliare la rappresentanza parlamentare viene collegato alla forte spesa pubblica per gli emolumenti ai circa 1000 parlamentari ed a quella per i loro vitalizi. Ma se davvero la motivazione fosse quella, perché la maggioranza che ha votato il taglio dei parlamentari non ha invece votato il taglio degli emolumenti e dei vitalizi, raggiungendo lo stesso livello di ‘risparmio’? E’ quindi evidente che la questione è politico-ideologica, funzionale a ridurre la sovranità popolare dell’Italia, cosa non certo morta con Gelli, ma contenuta ancor oggi nelle proposte della Trilaterale, della JP Morgan, ecc. ecc. (ricordate la controriforma costituzionale di Renzi?).

Del resto è sotto gli occhi di tutti che si buttano miliardi impiccandoci finanziariamente nel MES e si tagliano miliardi di tasse alle multinazionali (per citare solo due esempi), ma si vorrebbe anteporre la necessità vitale di ‘risparmiare’ milioni dimezzando la rappresentanza popolare nel Parlamento… in una Repubblica Parlamentare!

Alcune informazioni sulle radici storiche del sodalizio tra USA e sionismo

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Un primo dato può dare il là alla riflessione: Tel Aviv 2005, popolazione = 876.700; New York, ebrei residenti 2005 = 2.000.000

Nel 1628, l’ebreo Elias Legarde (Lagarde?) che era stato mandato nella colonia britannica da John Bonall, custode dei bachi da seta di Giacomo d’Inghilterra, affittò 100 acri di terra sul lato occidentale di Harris Creek.

Josef Mosse e Rebecca Isaake sono documentati come residenti della stessa Contea nel 1624. John Levy prese possesso di 200 acri sul ramo principale del James nella Contea di Prince George intorno al 1648.

All’epoca, Francia e Inghilterra arruolavano tribù indiane per il controllo /espansione dei propri territori. Utile sapere che la terroristica pratica del prelievo degli scalpi, prima d’allora mai praticata, fu imposta dai britannici alle tribù al loro servizio, retribuendo ogni scalpo di soldati o coloni francesi.

Un episodio illuminante avvenne nel settembre del 1654.

23 ebrei della comunità olandese giunsero nella colonia di Nuova Amsterdam, per avviare i propri commerci; il governatore Peter Stuyvesant dietro le proteste di aderenti alla sua Chiesa Riformata d’Olanda tentò di cacciarli, ma i suoi superiori della Compagnia Olandese delle Indie Occidentali (schiavi, pirateria, oro, pellicce, zucchero, ecc.) che aveva banchieri ebrei tra i suoi 19 Signori ( de Heeren XIX ) lo costrinsero a dare le dimissioni.

Nella Rivoluzione Americana gli ebrei furono finanziatori chiave con Haym Solomon (di origini polacche), mentre l’ufficiale ebreo con il grado più alto nelle forze coloniali fu il mercante georgiano Mordecai Sheftall.

Nel 1843 vide la luce la prima organizzazione ebraica secolare statunitense, il B’nai B’rith, che nei primi decenni del XX secolo fu conquistata dai sionisti.

Attorno al 1850 i banchieri ebrei, prevalentemente provenienti da Inghilterra, Francia e Germania, avevano già conquistato un ruolo chiave tra i banchieri di New York.


Durante la guerra civile (guerra di Secessione) circa 3.000 ebrei combatterono per gli Stati Confederati, mentre altri 7.000 si schierarono con le truppe dell’Unione.

Gli ebrei svolsero anche ruoli di leadership su entrambi i lati degli schieramenti con 9 generali che servirono l’Unione, i più noti dei quali furono il brigadiere generale Edward Selig Solomon e Frederick Knefker. Vi furono anche 27 colonnelli che lottarono per l’Unione tra cui Marcus M. Spiegel e Max Friedman. Diverse decine di ufficiali ebrei combatterono anche per la Confederazione, in particolare il colonnello Abraham Charles Myers quartiermastro generale (acquisto armi) del Conference States Army. Jujudah Beniamin fu segretario di Stato per i confederati dal 1862 al 1865 nonché ministro della guerra.

Molti banchieri ebrei svolsero un ruolo chiave nel fornire finanziamenti governativi per entrambi gli schieramenti: le famiglie Speyer e Seligman (della “J. & W. Seligman & Co.”) in direzione dell’Unione, mentre il barone Frédéric Émile d’Erlanger (della “Emile Erlanger & Co.”) verso la Confederazione.

Un episodio illuminante avvenne nel dicembre del 1862. Il generale Grant, arrabbiato per il traffico illegale di cotone tramite contrabbando emanò il General Order No. 11 (1862): “gli ebrei, in quanto categoria che viola qualsiasi regolamentazione del commercio istituito dal Dipartimento del Tesoro e dagli altri dipartimenti sotto la sua giurisdizione, vengono quindi espulsi… entro ventiquattro ore dalla ricezione di quest’ordine“.

Gli ebrei si rivolsero al Presidente Lincoln che, avendo un debito all’interesse del 36% con i banchieri ebrei di Wall Street che avevano finanziato la sua campagna elettorale, impose immediatamente al generale Grant di annullare l’ordinanza.

Dal 1880 con l’arrivo di circa 2.000.000 di ebrei da Polonia, Lituania, Bielorussia, Ucraina e Moldavia, cominciò la conquista dei principali sindacati operai. Ovviamente il settore in cui eccelsero gli ebrei fu quello finanziario.

Alla metà del XIX secolo numerosi ebrei tedeschi fondarono imprese di investimento bancario le quali divennero nel corso degli anni finanziatrici dell’ industria; le società ebraiche più importanti furono banche di investimento piuttosto che commerciali. Le aziende più importanti includono la Goldman Sachs (fondata da Samuel Sachs e Goldman), la Kuhn, la Loeb &Co, la Leman Brothers e la Bache & Co.

La J.& W. Selignan & Co. diede agli investitori europei l’opportunità di acquistare obbligazioni governative e ferroviarie americane. Dal 1880 in poi l’impresa finanziò gli sforzi prima francesi e poi statunitensi per costruire il canale di Panama. Nel 1910 la General Motors affidò il controllo della propria azienda ai Seligmans e a “Lee, Higginson & Co.”, anch’essi ebrei, in cambio di una sottoscrizione di titoli pari a 15 milioni di dollari.

Un banchiere della famiglia inglese Morgan, Miles Morgan (1616-1699) partecipò a diverse spedizioni militari contro gli indiani agli ordini del generale William Pynchon, compreso l’attacco di Springfield, che fu un momento molto cruento e drammatico della cosiddetta Guerra di re Filippo, e portò ad una grave rottura dei rapporti tra nativi e coloni inglesi, sfociata nel conseguente massacro di più dell’ottanta per cento degli indiani d’America.

Un suo erede, il banchiere John Pierpont Morgan, principale agente trapiantato in America del ramo inglese della famiglia Rothschild, cominciò ad investire immensi capitali nel finanziamento di compagnie ferroviarie, finendo col monopolizzare la produzione americana di ferro e acciaio.

Un suo discendente, Junius Spencer Morgan (1813- 1890), alla sua morte lasciava le sue banche dominanti nel governo americano e nella finanza ferroviaria, e la sua era la preminente casa bancaria americana.

Nel 2011, Wikileaks ha pubblicato un documento dell’ambasciata statunitense in Israele intitolato “Israel: The Promised Land of Organized Crime?”, concernente il radicamento del crimine organizzato internazionale in Israele, diventandone il fulcro, e le preoccupazioni espresse del Governo degli Stati Uniti in merito a tale situazione. (WikiLeaks: U.S. worried Israel becoming ‘the promised land’ for organized crime.Haaretz, December 3, 2010).

Orbene, Israele sarà ora la terra promessa, ma ‘Kosher nostra’ è nata ed ha prosperato intrecciata con la storia della finanza e dell’imprenditoria ebraica in America.

Dal 1870/80 dall’Europa orientale arrivò negli Stati Uniti una massa di immigrati ebrei, parte della quale produsse subito ganster del calibro di Max Zwerbach, Jack Zelig e Vach Lewis, e bande organizzate come la banda Eastman, a New York subito alla pari delle bande italiane e irlandesi.

Tra il 1910 e il 1920 mafiosi del calibro di Benny Fein e Joe Rosenzweig entrarono nel racket del lavoro, il cui monopolio esercitato da Nathan Kaplan e Jonny Spanish della ‘Five Points Gang’, divenne causa di conflitto, finchè nel 1927 fu Jacob Shapiro ad imporsi. Altri mafiosi ebrei coinvolti nel racket dei sindacati furono Mosè Annenberg e Arnold Rothstein.

Negli anni del proibizionismo (1920-1933), in aggiunta al contrabbando degli alcolici, la mafia ebraica si specializzò nel traffico degli stupefacenti, oltre alle attività relative alla prostituzione. Le numerose bande per il contrabbando erano dirette da Meyer Lansky, Bugsy Siegel, Moe Daliz, Charles Solomon, Abner Zwillman e Abe Bernstein. Il boss più importante della Mafia ebraica fu Dutch Schultz definito tra gli anni 1924 e il 1935 “Il Re di New York”.

Con l’accordo con la mafia italo americana, tra Meyer Lansky e Luky Luciano, quella ebraica divenne il dominus della malavita. Non certo per il fatto di essere ‘la razza eletta’; la loro forza era infatti la grande disponibilità di capitali ‘prestati’ anche ad altre bande e organizzazioni criminali dietro elevati interessi e ricevuti grazie alle entrature tra banchieri e investitori ebrei.

Sotto Lansky, i gangster ebrei furono coinvolti anche nel giro dei giochi clandestini di Cuba e Las Vegas. Gli interessi del sodalizio Lansky-Luciano spaziarono anche negli omicidi su commissione tanto che, fino al suo arresto, a guidare la squadra di assassini professionisti Murder Inc. per un certo periodo ci fu il mafioso ebreo Louis Buchalter.

Meyer Lansky, divenne ricchissimo e secondo l’FBI nascose 300 milioni di dollari nella banca svizzera Crédit International, di proprietà dell’ebreo ungherese Tibor Rosenbaum (Quando la mafia statunitense contrabbandò denaro in valigia in Svizzera – SWI swissinfo.ch ).

Quando emersero nuovi equilibri nella criminalità organizzata USA e per la finanza e la politica la sua frequentazione era diventata compromettente, Lansky riparò in Israele.

Oggi, la mafia ebraica americana ha aggiunto alle tradizionali attività: il commercio internazionale di armi; il monopolio dell’ecstasy (con la ‘Famiglia Abergil’-organizzazione criminale israeliana); lo sfruttamento della pedofilia e quello del traffico d’organi.

COVID: Quanti morti si DOVEVANO evitare?

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Indipendentemente dalle mie convinzioni sul ruolo Fauci/Gates nella creazione del virus , e dagli effetti collaterali degli mRNA, già visti e che continueranno a mietere vittime…

Quanti morti avremmo evitato senza il criminale ‘Tachipirina e vigile attesa’, e se non ci fosse stato l’input politico di non fare autopsie e di praticare l’iperventilazione forzata negli ospedali?

Quanti morti avremmo evitato se gli Ordini dei Medici non avessero fatto tradire i loro doveri ai medici di famiglia, spinti a praticare telefonicamente ‘Tachipirina e vigile attesa’, mandando poi subito in ospedale senza cure domiciliari chi arrivava ad avere febbre alta?

Quanti morti avremmo evitato senza gli assurdi e incostituzionale obblighi ‘vaccinali’ con i sieri mRNA sperimentali, nonchè i falsi input mediatici: “Se non ti vaccini ti ammali e muori”; “Il vaccino evita il contagio”; ” Chi è vaccinato non contagia gli altri” ?

TESTIMONIANZA PERSONALE

Fernando Rossi : 3/9/1946, diabete di tipo 2, fragilità vasale, padre morto di ictus e madre di tumore. Colpito da Covid 19 con elevatissima carica virale, febbre a 41.

Dopo aver saggiamente RIFIUTATO IL SIERO SPERIMENTALE ho fortunatamente trovato un medico degno di questo nome e ne sono uscito vivo.

Le prescrizioni del medico benefattore:

  • – DESAMETAZONE 0,2% gocce orali
    (48gtt = 3mg x 2/die x 4-5 gg; poi 32 gtt = 2mg x 2/die x 2gg:
    infine 16 gtt = 1mg x 2/die x2gg)
    – ACIDO ACETILSALICILICO cp 100 mg
    ( 1 x 2/die x 8-9 gg)
    – CEFDITOREN cp 400 mg
    ( 2sc.: 1 x 2/die x 8-10 gg)
    – AZITROMICINA cp 500 mg
    ( 2sc. : 1/die x 6 gg)
    – N-ACETILCISTEINA 600 mg , cp eff. o bust
    ( 1 x 2/die x 10 gg)
    – ESOMEPRAZOLO cp 40 mg
    ( 1 sc. : 1/die , lontano dai pasti x 14 gg)
    – Fermenti lattici o Probiotici
    ( 2 x 2/die , lontano dai pasti)
    – vit C cp 1 gr
    ( 1 x 2/die x 10 gg)
    – vit D flac. Orali 25.000 UI
    ( 1 x 2/die x 3gg)
    – Abbondante idratazione
    Monitorare 3 volte al dì: temperatura, saturazione, pressione arteriosa, frequenza cardiaca.

Covid19, effetti collaterali dei sieri sperimentali e dei vaccini

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Una revisione degli effetti collaterali neurologici della vaccinazione COVID-19

Roya Hosseini & Nayere Askari

European Journal of Medical Research

Estratto

In seguito all’epidemia del virus COVID-19, una ricerca internazionale ampia e coordinata ha portato al rapido sviluppo di vaccini efficaci. Sebbene i vaccini siano ora considerati il ​​modo migliore per raggiungere la sicurezza collettiva e controllare la mortalità, a causa della situazione critica, a questi vaccini sono state rilasciate le licenze per l’uso di emergenza e alcuni dei loro potenziali effetti collaterali secondari sono stati trascurati. Allo stesso tempo, ci sono molte segnalazioni di effetti collaterali dopo aver ricevuto un vaccino COVID-19. Secondo questi rapporti, la vaccinazione può avere un effetto avverso, soprattutto sul sistema nervoso. Le complicanze più importanti e comuni sono i disturbi cerebrovascolari tra cui la trombosi del seno venoso cerebrale, l’attacco ischemico transitorio, l’emorragia intracerebrale, l’ictus ischemico e i disturbi demielinizzanti tra cui la mielite trasversa, la prima manifestazione della SM e la neuromielite ottica. Questi effetti sono spesso acuti e transitori, ma in alcuni casi possono essere gravi e persino fatali. Qui, abbiamo fornito una revisione completa dei documenti che riportano gli effetti collaterali neurologici dei vaccini COVID-19 nei database internazionali dal 2020 al 2022 e abbiamo discusso i disturbi neurologici eventualmente causati dalla vaccinazione.

Sfondo

Nel dicembre 2019 è stato introdotto nel mondo il virus SARS Covid-2. Un virus che era molto più contagioso della SARS Covid-1 e si è diffuso in diverse parti del mondo in poco tempo. A seguito di tale situazione nel 2020, l’Organizzazione mondiale della sanità ha dovuto dichiarare un’emergenza sanitaria globale. Questo virus è noto per causare infezioni polmonari diffuse e ipossia [1]. A novembre 2022, 630,3 milioni di persone sono state diagnosticate con COVID-19 e 6,58 milioni di morti in tutto il mondo, secondo i dati dell’OMS [2].All’inizio del 2021 sono stati introdotti i primi vaccini per fermare la pandemia. Inoltre, circa il 68,2% della popolazione mondiale è stato completamente vaccinato contro questa malattia. Esistono quattro strategie principali per la produzione di vaccini COVID-19, tra cui vaccino a base di acido nucleico (DNA-mRNA), vettore virale (replicazione-non replicazione), virus vivo inattivato (o attenuato) e proteina (proteina spike o sue subunità ). Nei vaccini a base di acido nucleico e adenovirus, frammenti dell’mRNA o del genoma del virus entrano nelle cellule umane e inducono la produzione di proteine ​​virali [3]. Queste proteine ​​virali vengono infine identificate come antigeni e stimolano la produzione di anticorpi. Nei vaccini contenenti virus inattivi o proteici, le particelle virali e le proteine, come antigeni, attivano il sistema immunitario [4]. A partire da novembre 2021, 11 vaccini candidati per COVID-19 sono stati approvati dall’Organizzazione mondiale della sanità per la vaccinazione di massa dopo aver lasciato la fase 3 degli studi clinici. Tuttavia, per dimostrare l’efficacia del vaccino in termini di sicurezza ed effetti collaterali, è necessaria l’implementazione della fase 4 degli studi clinici. Perché i risultati degli studi di fase 4 sono i criteri corretti per come funziona il vaccino nel mondo reale [5].I vaccini sono sempre stati conosciuti per essere i farmaci più efficaci e sicuri; tuttavia, sono stati identificati diversi effetti collaterali per loro, ad esempio, è stato scoperto il legame tra vaccini influenzali, epatite e HPV con sindromi demielinizzanti e l’iniezione del vaccino antinfluenzale è una ragione per l’incidenza della narcolessia nei giovani [6 ].Poiché i vaccini COVID-19 sono approvati con urgenza, il che significa che non completano gli studi clinici standard, gli effetti avversi di ciascun vaccino devono essere attentamente monitorati. È necessario prestare attenzione al fatto che nella vaccinazione di massa, a causa di razze diverse, storia della malattia, età, stile di vita e altri fattori efficaci, l’incidenza degli effetti avversi della vaccinazione è maggiore. Secondo i dati dei database CDC, VAERS ed EMA, l’esito a breve termine della vaccinazione COVID-19 è promettente, ma a medio e lungo termine, soprattutto con alcuni vaccini, sono stati segnalati effetti collaterali preoccupanti. VST è il disturbo più grave che dovrebbe essere diagnosticato e controllato immediatamente. Pertanto, i medici e il personale dei centri medici relativi a questi pazienti dovrebbero riconoscere queste complicazioni e intervenire il prima possibile.Metodo di ricercaGli articoli di ricerca, revisione e case report relativi agli effetti avversi della vaccinazione COVID-19 dal 2020 al febbraio 2022 sono stati cercati e rivisti nei database di Google Scholar, PubMed e NCBI. Molti articoli di Case Report non sono stati presi in considerazione a causa della mancanza di un legame convincente tra la complicanza e la vaccinazione. Le parole chiave utilizzate per questa ricerca includevano COVID-19, SARS-CoV-2, vaccinazione, effetti collaterali, complicanze, trombosi vascolare, trombocitopenia, mielite, demielinizzazione e tutti i tipi di vaccini a mRNA, vaccino contro l’adenovirus, Pfizer, AstraZeneca, Johnson & Johnson, Moderna, Sinovac, Sinopharm, Sputnik e Covaxin. Per facilitare la comprensione dei vari effetti collaterali della vaccinazione COVID-19, le categorie principali sono mostrate in Fig. 1.

Complicanze neurologiche dopo la vaccinazione contro il COVID-19

Secondo i rapporti pubblicati nel database VAERS, i vaccini COVID-19 hanno diverse complicanze neurologiche locali e sistemiche che si verificano in persone diverse, da lievi a gravi, a seconda dell’età, del sesso, della storia della malattia e dell’immunità preesistente [7] . Le complicazioni di solito compaiono da un giorno a 1 mese dopo l’iniezione e sono generalmente acute, transitorie e autolimitanti, ma nei casi più gravi portano al ricovero e alla terapia intensiva [8]. D’altra parte, le donne hanno la più alta incidenza di complicanze neurologiche perché inducono una risposta immunitaria più forte contro antigeni estranei, che può portare al targeting di auto-antigeni e portare a malattie autoimmuni [9]. Le reazioni avverse dopo la seconda dose del vaccino sono riportate più che nella prima dose [5].Gli effetti neurologici lievi del vaccino COVID-19 includono debolezza, intorpidimento, mal di testa, vertigini, squilibrio, affaticamento, spasmi muscolari, dolori articolari e sindrome delle gambe senza riposo sono più comuni, mentre tremori, tinnito e herpes zoster sono meno comuni. D’altra parte, gravi complicazioni neurologiche includevano la paralisi di Bell, la sindrome di Guillain-Barré (GBS), l’ictus, le convulsioni, l’anafilassi e le sindromi demielinizzanti come la mielite trasversa e l’encefalomielite acuta [10]. Tra queste, la complicanza neurologica più pericolosa causata dai vaccini COVID-19, soprattutto a base di adenovirus, è la trombosi del seno venoso cerebrale nelle donne in età fertile [8].

Secondo l’OMS, in caso di effetti collaterali dei vaccini a base di virus inattivati, in particolare Sinopharm, le reazioni avverse locali e sistemiche più comuni sono reazioni al sito di iniezione, affaticamento, febbre, mal di testa e dermatite allergica, che sono autolimitanti, e la persona non ha bisogno di essere ricoverata in ospedale [11, 12]. È interessante notare che sono stati pubblicati rapporti rari e sparsi sugli effetti collaterali di Sinopharm e di altri vaccini a base di virus inattivati ​​(Tabella 1).

La reattività del vaccino è stata collegata a un aumento temporaneo delle citochine infiammatorie che agiscono su vasi sanguigni, muscoli e altri tessuti. In altre parole, osserveremo la sindrome simil-influenzale per diversi giorni consecutivi dopo la vaccinazione [13]. Secondo un recente rapporto sul vaccino Sputnik, gli effetti collaterali includono mal di testa, dolori articolari, febbre e sintomi simil-influenzali [14]. Secondo le informazioni pubblicate sugli effetti collaterali di altri vaccini adenovirus, è essenziale valutare correttamente l’efficacia del vaccino Sputnik e pubblicare dati rilevanti per decidere sui suoi effetti collaterali. La vaccinazione COVID-19 a volte può avere gravi effetti collaterali sul sistema nervoso, inclusi cervello, midollo spinale, nervi cranici e nervi periferici, e ha dimostrato di avere effetti vascolari, metabolici, infiammatori e funzionali avversi sul cervello [1] .I due meccanismi principali, reazioni immunitarie ectopiche e mimetismo molecolare, sono stati proposti per la patogenicità dei vaccini e come si verificano queste complicazioni.

Mal di testa

Il primo e più comune effetto collaterale sistemico dei vaccini COVID-19 è il mal di testa, che è da lieve a grave e si avverte nella zona frontale della testa. La cefalea post-vaccinazione può essere causata da stress, spasmo vascolare ed emorragia intracerebrale o subaracnoidea. È stato riportato che i vaccini basati su mRNA e adenovirus sono quelli che più probabilmente causano mal di testa [26].

Complicanze vascolari nel cervello

A causa dell’attività del sistema immunitario, dopo l’iniezione di vaccini COVID-19, in particolare di tipo a base di adenovirus, sono stati segnalati anche trombocitopenia, trombosi del seno venoso cerebrale, ictus ischemico ed emorragia intracerebrale [27]. Il meccanismo proposto per la trombocitopenia è la sintesi di anticorpi IgG contro il fattore piastrinico 4 (PF4), che attiva le piastrine e i coaguli di sangue nelle grandi arterie venose [28]. I vaccini a base di adenovirus sono in prima linea nel causare questa complicazione a causa del trasferimento degli acidi nucleici che codificano per la proteina del picco virale (S). A causa della fuoriuscita di questi materiali genetici e del loro legame con il fattore 4 piastrinico, si sviluppa l’autoimmunità [29]. La trombosi del seno venoso è associata a un’eccessiva coagulazione. Gli antigeni virali del vaccino attivano le piastrine o provocano indirettamente la coagulazione del sangue attivando le vie del complemento e aumentando la produzione di trombina. La trombosi del seno venoso e l’emorragia cerebrale sono più comuni nelle donne di età compresa tra 30 e 50 anni rispetto agli uomini (Tabella 2) [8].





Disturbi neurologici acuti

Questi disturbi includono mielite trasversa, encefalomielite acuta diffusa (ADEM), paralisi di Bell, GBS, encefalopatia e convulsioni. Ogni tipo di vaccino può svolgere un ruolo diverso nell’aumentare il rischio di manifestazione di questi disturbi (Tabelle 2, 3). Le convulsioni correlate al vaccino COVID-19 possono essere attribuite alla sintesi e al rilascio di proteine ​​​​spike, che causano grave infiammazione e ipertermia. L’ipertermia, a sua volta, aumenta l’attività delle cellule gliali e aumenta la permeabilità della barriera emato-encefalica. In seguito a questi eventi, come previsto, le cellule del sangue periferico e l’albumina entrano nel cervello e interrompono l’equilibrio osmotico [10]. In connessione con i disturbi cerebrali, il possibile meccanismo è l’ingresso di mediatori infiammatori secreti dalle cellule del sangue periferico nel cervello e la distruzione della mielina e la degenerazione assonale. La presenza di anticorpi S1 del dominio spike SARS-CoV-2 nel liquido cerebrospinale può spiegare le complicanze neurologiche dopo la vaccinazione, come l’encefalopatia e le convulsioni [61].

La mielite trasversa è un’infiammazione di una parte del midollo spinale che di solito si verifica dopo l’infezione ed è associata a compromissione della funzione sensoriale, motoria e autonomica (vescica e intestino) nelle aree al di sotto dell’area di infiammazione nel midollo spinale. Il meccanismo di induzione di questo disturbo è lo sviluppo dell’autoimmunità mediante mimetismo molecolare. Infatti, gli antigeni virali del vaccino stimolano una risposta immunologica nel midollo spinale [62]. La mielite trasversa è stata osservata dopo l’iniezione di vaccini a base di mRNA e adenovirus, ed è interessante notare che i vaccini a base di mRNA possono causare esacerbazione o manifestazione precoce di SM e neuromielite ottica.

Più in generale, la maggior parte delle sindromi demielinizzanti è correlata a vaccini a base di mRNA, seguiti da vaccini a base di adenovirus. Secondo i rapporti, queste complicazioni sono più comuni negli uomini e nelle donne di età compresa tra 20 e 60 anni [9].La vaccinazione contro il COVID-19 colpisce anche i nervi cranici e periferici e causa effetti collaterali come paralisi di Bell (paralisi del nervo facciale—7 nervi cranici), paralisi del nervo abducente (paralisi del nervo del muscolo retto oculare laterale—6 nervo cranico), compromissione della vista, dell’olfatto, udito, sindrome di Guillain-Barre (GBS), neuropatia delle piccole fibre, sindrome di Parsonage-Turner e anche herpes zoster. Anche in questo caso il meccanismo noto è l’induzione dell’autoimmunità per mimetismo molecolare.

La paralisi di Bell e la neuropatia delle piccole fibre sono più comunemente osservate nei vaccini a base di mRNA [63, 64]. Il GBS è anche una lesione dei nervi periferici e delle radici nervose che si presenta con grave debolezza motoria e paralisi delle gambe o di quattro arti ed è più comune negli anziani dopo la vaccinazione con vaccini a base di adenovirus [65]. Ci sono state molte segnalazioni di vaccino Pfizer associato a paralisi olfattiva [66], visiva [67], uditiva [68, 69] e talvolta del nervo abducente. La disfunzione olfattiva varia da una mancanza di senso dell’olfatto a un’allucinazione olfattiva (fantosmia) che deriva da un disturbo bilaterale o da un potenziamento del percorso olfattivo e del bulbo olfattivo. I disturbi dell’udito possono variare da perdita dell’udito a tinnito e vertigini. Inoltre, ci sono ampie prove che i vaccini Pfizer e AstraZeneca sono associati all’infiammazione del nervo ottico e ai disturbi della vista e sono più comuni nelle persone di mezza età [70].L’herpes zoster è una malattia che si verifica a seguito della riattivazione del virus varicella-zoster (VZV) dopo aver ricevuto il vaccino COVID-19.

Il processo che causa il disturbo è probabilmente spiegato dal fatto che le cellule CD8+ killer del virus varicella-zoster, dopo la vaccinazione, sono temporaneamente incapaci di controllare VZV a causa dell’ampio cambiamento di semplici cellule CD8+ nelle cellule CD8+ killer del virus COVID-19. Pertanto, la vaccinazione è come uno shock per la recidiva di VZV e il successivo herpes zoster [71]. I vaccini a base di mRNA possono aumentare il rischio di herpes zoster [72]. C’è stato un recente rapporto sulla sindrome di Ramsey Hunt (RHS dopo la vaccinazione Pfizer. RHS porta alla paralisi del nervo facciale, neuropatia vestibolococleare e neuropatia del nervo glossofaringeo, quindi provoca intorpidimento del viso, della lingua e perdita dell’udito. Inoltre, vesciche cutanee sono stati osservati nell’area dell’orecchio, portandoci a ipotizzare che la riattivazione di VZV potrebbe essere una causa di RHS così come la paralisi di Bell [71].

Conclusione

Secondo la letteratura sugli studi sui vaccini, gli effetti avversi hanno sempre fatto parte della strategia di vaccinazione di massa, ma alla fine gli effetti desiderati della vaccinazione sono più significativi. Gli effetti collaterali della vaccinazione COVID-19 sono stati segnalati più frequentemente nelle persone con una storia di malattie immuno-correlate o che sono più sensibili all’età e alle condizioni fisiologiche. Le complicanze più importanti e più comuni sono la trombosi del seno venoso cerebrale (maggiori informazioni su AstraZeneca), la mielite trasversa (maggiori informazioni su Pfizer, Moderna, AstraZeneca e Johnson & Johnson), la paralisi di Bell (maggiori informazioni su Pfizer, Moderna, AstraZeneca), GBS (maggiori informazioni su Pfizer, AstraZeneca e Johnson & Johnson) e la prima manifestazione della SM (maggiori informazioni su Pfizer). Infine, scoprire se questi disturbi sono accidentali o se il vaccino ne è la causa principale richiede studi futuri, sforzi continui per raccogliere prove e monitoraggio a lungo termine.

References nel testo originale :A review of neurological side effects of COVID-19 vaccination | European Journal of Medical Research | Full Text (biomedcentral.com)

Mihajlovic: Vi racconto la mia Serbia

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In questi giorni la figura di Mihajlovic è stata giustamente ricordata dai media, ma ‘stranamente’ hanno dimenticato questa intervista sulla guerra alla Jugoslavia.

Intervistato da Diego De Carolis, a 10 anni dalla guerra alla Jugoslavia – 23 marzo 2009

Non rinnega, perché è fiero. Non ha vergogna, perché non c’è paura. Parlare di forza del gruppo, spogliatoio coeso non è il suo rifugio. Per star comodamente al mondo, anche in quello del calcio, basta dire ovvie banalità. Si fa così, è il protocollo da conferenza stampa. Racconta niente, ma basta a sfamare tutti. Sinisa Mihajlovic no.

Non la prende mai alla larga, non ci gira attorno. Va dentro il problema, lo spacca, lo analizza. Poi lo ripone daccapo, con un’altra domanda e una nuova ancora, finché sei tu a cercare risposte e a dover ricomporre certezze sgretolate.

Mihajlovic è una persona forte, cresciuto sotto il generale Tito, svezzato da due guerre, indurito dall’orgoglio della sua Serbia. Gli storici sogni di grandezza del Paese sono scomparsi, resta a mala pena la voglia di farcela a sopravvivere. L’allenatore del Bologna è un «privilegiato», almeno così dice chi guarda da fuori. E in fondo è vero. Aveva notorietà e miliardi in tasca quando sulla sua casa piovevano bombe. Aveva tutto, ha ancora l’umiltà di non dimenticare da dove viene e chi è.

Il 24 marzo 1999 la Nato cominciò i bombardamenti sulla Federazione Jugoslava. Quando l’hai saputo? Dov’eri?

«In ritiro con la nazionale slava. La notte prima ci avvisarono che la guerra sarebbe potuta cominciare. Eravamo al confine con l’Ungheria, la Federazione ci trasferì in fretta a Budapest. La mattina dopo sulla Cnn c’erano già i caccia della Nato che sventravano la Serbia».

Qual è stata la tua prima reazione?

«Ho contattato i miei genitori, stavano a Novi Sad. Li ho fatti trasferire a Budapest, ma papà non voleva. Da lì siamo partiti per Roma (ai tempi giocava nella Lazio, ndr), ma dopo due giorni mio padre Bogdan ha voluto tornare in Serbia. Mi disse: “Sono già scappato una volta da Vukovar a Belgrado durante la guerra civile. Non lo farò ancora, non potrei più guadare i vicini di casa quando i bombardamenti finiranno”. Prese mia madre Viktoria e se ne andarono. Ero preoccuppato, ma fiero di lui».

Dieci anni dopo come giudichi quella guerra?

«Devastante per la mia patria e il mio popolo. A Novi Sad c’erano due ponti sul Danubio: li fecero saltare subito. Ci misero in ginocchio dal primo giorno. Prima della guerra per andare dai miei genitori dovevo fare 1,4 km, ma senza ponti eravamo costretti a un giro di 80 chilometri. Per mesi la gente ha sofferto ingiustamente. Bombe su ospedali, scuole, civili: tutto spazzato via, tanto non faceva differenza per gli americani. Sul Danubio giravano solo delle zattere vecchie. Come la giudico? Ho ricordi terribili, incancellabili, inaccettabili».

Ma la reazione della Nato fu dettata dalla follia di Milosevic. La storia dice che fu lui a provocare quella guerra.

«Siamo un popolo orgoglioso. Certo tra noi abbiamo sempre litigato, ma siamo tutti serbi. E preferisco combattere per un mio connazionale e difenderlo contro un aggressore esterno. So dei crimini attribuiti a Milosevic, ma nel momento in cui la Serbia viene attaccata, io difendo il mio popolo e chi lo rappresenta».

L’hai conosciuto?

«Ci ho parlato tre-quattro volte. Aveva una mia maglietta della Stella Rossa di Belgrado e mi diceva: Sinisa se tutti i serbi fossero come te ci sarebbero meno problemi in questa terra».

Il tuo rapporto con gli americani?

«Non li sopporto. In Jugoslavia hanno lasciato solo morte e distruzione. Hanno bombardato il mio Paese, ci hanno ridotti a nulla. Dopo la Seconda Guerra Mondiale avevano aiutato a ricostruire l’Europa, a noi invece non è arrivato niente: prima hanno devastato e poi ci hanno abbandonati. Bambini e animali per anni sono nati con malformazioni genetiche, tutto per le bombe e l’uranio che ci hanno buttato addosso. Che devo pensare di loro?».

Rifaresti tutto ciò che hai fatto in quegli anni, compreso il necrologio per Arkan?

«Lo rifarei, perché Arkan era un mio amico: lui è stato un eroe per il popolo serbo. Era un mio amico vero, era il capo degli ultras della Stella Rossa quando io giocavo lì. Io gli amici non li tradisco né li rinnego. Conosco tanta gente, anche mafiosi, ma non per questo io sono così. Rifarei il suo necrologio e tutti quelli che ho fatto per altri».

Ma le atrocità commesse?

«Le atrocità? Voi parlate di atrocità, ma non c’eravate. Io sono nato a Vukovar, i croati erano maggioranza, noi serbi minoranza lì. Nel 1991 c’era la caccia al serbo: gente che per anni aveva vissuto insieme da un giorno all’altro si sparava addosso. È come se oggi i bolognesi decidessero di far piazza pulita dei pugliesi che vivono nella loro città. È giusto? Arkan venne a difendere i serbi in Croazia. I suoi crimini di guerra non sono giustificabili, sono orribili, ma cosa c’è di non orribile in una guerra civile?»

Sì, ma i croati…

«Mia madre Viktoria è croata, mio papà serbo. Quando da Vukovar si spostarono a Belgrado, mia mamma chiamò suo fratello, mio zio Ivo, e gli disse: c’è la guerra mettiti in salvo, vieni a casa di Sinisa. Lui rispose: perché hai portato via tuo marito? Quel porco serbo doveva restare qui così lo scannavamo. Il clima era questo. Poi Arkan catturò lo zio Ivo che aveva addosso il mio numero di telefono. Arkan mi chiamò: “C’è uno qui che sostiene di essere tuo zio, lo porto a Belgrado”. Non dissi niente a mia madre, ma gli salvai la vita e lo ospitai per venti giorni».

Hai nostalgia della Jugoslavia?

«Certo, di quella di Tito. Slavi, cattolici, ortodossi, musulmani: solo il generale è riuscito a tenere tutti insieme. Ero piccolo quando c’era lui, ma una cosa ricordo: del blocco dei Paesi dell’Est la Jugoslavia era il migliore. I miei erano gente umile, operai, ma non ci mancava niente. Andavano a fare spese a Trieste delle volte. Con Tito esistevano valori, famiglia, un’idea di patria e popolo. Quando è morto la gente è andata per mesi sulla sua tomba. Con lui la Jugoslavia era il paese più bello del mondo, insieme all’Italia che io amo e che oggi si sta rovinando».

Sei un nazionalista?

«Che vuol dire nazionalista? Di sicuro non sono un fascista come ha detto qualcuno per la faccenda di Arkan. Ho vissuto con Tito, sono più comunista di tanti. Se nazionalista vuol dire patriota, se significa amare la mia terra e la mia nazione, beh sì lo sono».

È giusta l’indipendenza del Kosovo?

«Il Kosovo è Serbia. Punto. Non si possono cacciare i serbi da casa loro. No, l’indipendenza non è giusta per niente».

Dieci anni dopo la guerra cos’è la Serbia?

«Un paese scaraventato indietro di 50-100 anni. A Belgrado il centro è stato ricostruito, ma fuori c’è devastazione. E anche dentro le persone. Oggi educare un bambino è un’impresa impossibile».

Perché?

«Sotto Tito t’insegnavano a studiare, per migliorarti, magari per diventare un medico, un dottore e guadagnare bene per vivere bene, com’era giusto. Oggi lo sapete quanto prende un primario in Serbia? 300 euro al mese e non arriva a sfamare i suoi figli. I bimbi vedono che soldi, donne, benessere li hanno solo i mafiosi: è chiaro che il punto di riferimento diventa quello. C’è emergenza educativa in Serbia. L’educazione dobbiamo far rinascere».

Sei ambasciatore Unicef da dieci anni e hai aperto una casa di accoglienza per gli orfani a Novi Sad.

«Sì è vero, ce ne sono 150, ma non ne voglio parlare. So io ciò che faccio per il mio Paese. Una cosa non ho mai fatto, come invece alcuni calciatori croati: mandare soldi per comprare armi».

L’immagine peggiore che hai della guerra?

«Giocavo nella Lazio. Apro Il Messaggero e vedo una foto con due cadaveri. La didascalia diceva: due croati uccisi dai cecchini serbi. Uno aveva una pallottola in fronte. Era un mio caro amico, serbo. Lì ho capito, su di noi hanno raccontato tante cose. Troppe non vere».


vedi articolo
https://nandorossi.wordpress.com/2020/03/29/amarcord-la-guerra-alla-jugoslavia/

Tanti soldi all’Ucraina, chi paga?

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Giovedì 20 ottobre il Parlamento UE ha approvato una risoluzione per la solidarietà culturale con l’Ucraina

(https://www.europarl.europa.eu/doceo/document/TA-9-2022-0374_IT.html).

La NATO continua a fornire armi e tecnologie militari all’Ucraina, mentre la scorsa settimana la commissione UE ha approvato una nuova trance miliardaria di ‘aiuti’ finanziari al bilancio dell’Ucraina, bypassando il fatto che l’Ucraina non fa parte della NATO, né della Unione Europea e fingendo di non sapere che per creare odio verso la Russia i golpisti fecero massacrare loro aderenti di Azov e Pravy Sector, in piazza Maidan, dando la colpa agli oppositori russofoni (Parlano i cecchini di Maidan. Tacciono i media di regime – Come Don Chisciotte ).

Alla quasi totalità degli Italiani sfugge il fatto che per sostenere i golpisti ucraini del B’nai B’rith:
  • noi applichiamo sanzioni alla Russia, che è intervenuta verso il non rispetto degli accordi e per difendere la minoranza russofona del sudest ucraino (sanzioni che stanno duramente colpendo le nostre imprese e le nostre famiglie con il prezzo stratosferico dell’energia);

. in più, noi italiani siamo il terzo pagatore, dopo Germania e Francia, delle spese NATO (https://italybynumbers.it/chi-paga-per-la-nato/) e UE per l’Ucraina.

Curioso il fatto che gli stati UE che più premono per sanzioni alla Russia e per erogare sempre altri miliardi di euro per ‘aiuti’ al governo ucraino e per dargli armamenti, siano paesi che non sostengono quelle spese: Estonia, Lituania, Lettonia, Bulgaria, Slovacchia, Romania, Repubblica Ceca, Portogallo e Polonia. Essi sono infatti beneficiari netti, cioè incassano dalla UE più di quanto concorrano al suo bilancio; la Polonia, ad esempio, dal 2009 al 2015, ha versato circa 27 miliardi alla UE ottenendone 158.

Il fiume di denaro UE/NATO/BEI/FMI (che si somma a quelli del B’nai B’rith) incanalato in Ucraina per preparare, gestire e sostenere i governi golpisti ne ha fatto il paese più corrotto del continente.

Anche questa fantomatica ‘solidarietà culturale’ altro non è che un modo per dare altri soldi a Zelensky.

Colpito un ospedale a Donetsk, separatisti: “Attacco ucraino più feroce dal 2015”

Se si trattasse di reale amore per la libertà culturale e per il patrimonio artistico, come ipocritamente Popolari, Socialdemocratici e SorosVerdi, hanno manifestato nel dibattito, costoro non avrebbero potuto restare silenti di fronte a:

– 8 anni di bombardamenti e aggressioni della Azov nei territori russofoni ed alle chiese ortodosse dell’Est Ucraina e Crimea, compresi i patrimoni UNESCO (Hardiske-Crimea, la riserva della biosfera steppica nazionale di Askania -Nova, il Palazzo dei Kan di Crimea Bachcysaraj, il complesso di monumenti della fortezza di Sdak e le stazioni commerciali e fortificazioni sulle rotte genovesi, le città rupestri della Gotia Crimeana);

– Il divieto e la distruzione di libri, quadri, sculture, musica e monumenti di artisti russi in tutta l’Ucraina, deciso dai vari governi golpisti.

Ma governi e partiti atlantici eseguono gli input della grande finanza americana senza battere ciglio anche di fronte a palesi violazioni di quelli che, a parole, sono i ‘loro’ valori di democrazia, libertà, onestà, nonché rispetto dei diritti e della cultura delle minoranze.

La corona inglese

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I Windsor, non sono quei democratici e quei civilizzatori che partiti e media complici del potere finanziario vogliono, da decenni, farci credere.

Per sostenere il carattere ‘democratico’ della Monarchia Inglese viene sottolineato che la Corona ha poteri solo simbolici e cerimoniali, ma non è affatto vero; ogni settimana il Primo ministro va a rapporto e discute con la Corona le questioni da affrontare in Parlamento e al Governo, la Corona ha anche il diritto di approvare o respingere i progetti di legge.

La Corona conserva inoltre il ruolo di Comandante in capo delle forze armate britanniche, quello di Governatore supremo della Chiesa Anglicana, quello apicale nella Gran Loggia Unita d’Inghilterra ed opera, da secoli, in simbiosi con i banchieri e gli speculatori della la City, i Rothschild in primis.

Chi sono gli Windsor?

Il casato di Hannover, dinastia tedesca, come casa regnante d’Inghilterra succedette nel 1714 al casato degli Stuard, scozzese. Nota curiosa per gli amici ferraresi: il casato degli Hannover è il ramo più recente del Casato dei Welfen (guelfi), che a sua volta è un ramo del Casato degli Este.

Con la morte della Regina Vittoria, il cui primo nome era Alessandrina per via del padrino che fu lo Zar Alessandro I di Russia, il trono passò dagli Hannover ai Sassonia-Coburgo- Gotha, del figlio Edoardo VII.

Durante la I guerra mondiale, i sentimenti antitedeschi presenti nella popolazione britannica spinsero il re Giorgio V a mutare nel 1917 il nome della famiglia reale, sostituendo la denominazione di chiara provenienza tedesca con quella di Windsor, identificabile con la lingua inglese.

Da Giorgio V ad Elisabetta II, gli Windsor hanno guidato una ‘Monarchia costituzionale, parlamentare’ (?) che ha tenuto le redini della massoneria, della chiesa e dell’esercito; ruoli con cui hanno gestito schiavismo, colonialismo, guerre, massacri e delitti di ogni sorta.

Tutti i popoli del mondo hanno, per secoli, dato montagne di vittime allo strapotere e alle ruberie dell’Impero Britannico (https://tecnica.me/quale-regime-ha-ucciso-piu-persone/, ma l’indomita Irlanda, per fede religiosa e per violenze subite ne è stata storicamente la vittima ‘privilegiata’.

Nella Grande Carestia del 1845-1849, sotto la Regina Vittoria furono fatte morire per fame più di un milione di persone irlandesi e centinaia di migliaia emigrarono nel continente americano. Si trattò di un genocidio, cinicamente programmato; oggi nessuno ne dubita, se non qualche studioso legato alle narrazioni asimmetriche proposte dai servitori del sistema. La carestia era stata causata da un ‘incontrollato’ infierire di un parassita (la peronospera) sulle piantagioni di patate e pomodori. I liberisti di allora, con spietato cinismo, avevano programmato, sostenendone i presupposti, l’annientamento della popolazione indigente in soprannumero. Ciò avrebbe permesso di controllare le ricorrenti spinte all’indipendentismo degli irlandesi e la formazione di grandi proprietà terriere in mano agli imprenditori inglesi. Il mancato intervento britannico a sostegno della popolazione ridotta alla fame, fu perciò giustificato dalla Regina e dal suo Parlamento con l’asserzione che non bisognasse abituare gli Irlandesi a vivere di carità pubblica e ad essere sostenuti da una economia assistenzialista, lasciando così la popolazione a morire nelle strade o ad elemosinare un pezzo di pane.

I nove sovrani a Windsor al funerale di Re Edoardo VII, fotografati il 20 maggio 1910. In piedi, da sinistra a destra: Re Haakon VII di NorvegiaZar Ferdinando di BulgariaRe Manuele II del Portogallo e dell’AlgarveKaiser Guglielmo II di Germania e PrussiaRe Giorgio I di Grecia e Re Alberto I del Belgio. Seduti, da sinistra a destra: Re Alfonso XIII di Spagna, Re Giorgio V del Regno Unito e Re Federico VIII di Danimarca.

Sempre in Irlanda, agli inizi del 1900 furono i servizi inglesi a creare le milizie protestanti, che ricevevano armi, istruzioni e finanziamenti dall’esercito inglese per attaccare i quartieri cattolici. Nella Pasqua del 1916, sotto il primo regnante dei Windsor, Giorgio V, è il suo esercito a compiere direttamente il massacro degli indipendentisti (http://www.storiain.net/storia/aprile-1916-la-sanguinosa-pasqua-di-dublino/).

L’esercito di Elisabetta II, che partiti e media del sistema stanno ora santificando, nella repressione dell’indipendentismo irlandese (the troubles) tra la fine degli anni Sessanta e la fine degli anni Novanta in Irlanda del Nord causò oltre 3000 morti e toccò una delle sue punte più odiose il 30 gennaio del 1972 con i 36 morti del tristemente famoso “Bloody Sunday.”

P.S.

Per gli amanti del gossip suggerisco le similitudini tra la ‘morte civile’ di Karim, l’indiano della love story con la Regina Vittoria (Victoria e Abdul: la vera storia dietro la controversa relazione della regina con il suo assistente indiano | Vanity Fair ), e la ‘morte reale’ di Lady Diana, divorziata da Carlo ma impegnata in una love story con un musulmano.(https://www.repubblica.it/moda-e-beauty/dossier/reali/2021/06/30/news/morte_lady_diana_60_anni_ultima_estate_amore_hasnat_khan-308207395/).

La democrazia angloamericana

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Nota redatta per gli ascari angloamericani che dai giornali, dalle TV e dai loro partiti continuano a dirci che “Quella inglese sì che è una democrazia”, e in particolare per alcuni di loro che mi hanno definito disumano per non essermi commosso alla morte della Regina d’Inghilterra.

La Massoneria era il partito unico della grossa borghesia ed è ora in mano alla grande finanza.

La sua origine è britannica.

Oggi la Gran Loggia Unita d’Inghilterra, cui sono affiliate le logge di Scozia e Irlanda, conta circa 400.000 adepti e vi fanno capo le obbedienze massoniche sparse per il mondo da lei riconosciute (Es. in Belgio, l’ unica riconosciuta è la Regolare Gran Loggia del Belgio).

La Massoneria inglese dipende dalla Corona.

Il referente era il principe Filippo di Edimburgo, la Regina Elisabetta era per nascita la patrona dell’Ordine Massonico di San Giovanni di Gerusalemme, mentre il cugino, Edoardo, duca di Kent, è il Gran Maestro della Loggia di Londra.

Prendendo atto dell’Indipendenza degli Stati Uniti e del loro sopravvenuto potere economico militare, nel 1902 fu fondata una società segreta, la Pilgrim Society, composta da massoni britannici (dominanti in Europa) e massoni americani.

Questa alleanza massonica è stata antesignana e prodromica della alleanza finanziaria, la Financial Services, ora roccaforte e sintesi transatlantica della grande finanza, in mano alle famiglie Rothschild e Rockefeller.

Tra i membri di spicco della sua storia vanno ricordarti: Nicholas Murray Butler, della potentissima loggia massonica mondiale riservata ai soli ebrei, il B’nai B’rith (oggi guidata da Henry Kissinger e giunta al potere anche in Ucraina) e Presidente della Associazione ‘British Israelism’; il grande banchiere Thomas William Lamont; Wiston Churcill; Levi Parson Morton, Vice Presidente USA e Joseph P. Kennedy, affarista, capostipite della Famiglia Kennedy.

Dal 1952, il patrocinio della Pilgrim è passato alla Regina Elisabetta.

La Regina d’Inghilterra era Capo dello Stato e del Commonwealth; capo della Chiesa anglicana (religione ufficiale dello Stato) della quale nominava i vescovi e gli arcivescovi che entravano a far parte del Parlamento; capo delle Forze Armate. Inoltre convocava e scioglieva il Parlamento; le leggi approvate dal Parlamento dovevano avere il suo consenso ed era lei che nominava i primi Ministri e che firmava ogni trattato internazionale; sempre a lei spettava il potere di dichiarare guerra.

Ma ora ci sarà una profonda innovazione ‘democratica’… gli stessi poteri passeranno al figlio Carlo.

IL RECOVERY E LE SANZIONI SONO SOLO A VANTAGGIO DI BANCHE E USA

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L’UE, motivando il Recovery come ristoro per i danni delle sue misure restrittive (lockdown) anti-Covid, ha preso soldi in prestito dai grandi banchieri mettendone la minor parte a disposizione degli stati a fondo perduto e girando la maggior parte del prestito agli stati richiedenti, che però per averli dovranno adempiere alle misure liberiste tipiche dei memorandum d’intesa, vedi Grecia.

Quindi l’Italia dovrà restituire, con interessi, alla UE i soldi avuti direttamente in prestito, mentre il ‘fondo perduto’ verrà coperto pro quota nel bilancio UE dagli stati membri, e noi siamo tra gli stati impegnati a versare le quote maggiori.

Ci sarebbe costato molto meno non seguire gli obblighi UE sui lookdown e sull’acquisto di centinaia di milioni di sieri sperimentali, in sovrappezzo, concordato dal marito della Von der Leyen (una buona parte ora inutile e ferma nei magazzini, anche se continueranno gli appelli/imposizioni per quarta e quinta dose) e contrarre noi direttamente un calibrato debito con la lobby bancaria, visto che non ci sono le condizioni politico/parlamentari per uscire dalla Ue e liberare Bankitalia dalla occupazione della lobby della finanza globale.

Ma non finisce qui.

Dal 2014, per sostenere il golpe anti Russia, la NATO ha riempito di armi l’Ucraina e l’UE le ha donato miliardi a fondo perduto; le quote parte di queste spese sono andate e andranno nei rispettivi bilanci nazionali.

Su input USA, l’Italia ha applicato le sanzioni USA/UE alla Russia, trasformatesi, come era facilmente prevedibile in un danno netto per noi, tra materie prime, turismo, esportazioni e aumento dei prezzi dei prodotti energetici e alimentari, che stanno mettendo in ginocchio famiglie ed imprese, con il corrispettivo aumento della disoccupazione.

Rispetto alle previsioni della Legge finanziaria 2022, l’inflazione che era prevista all’1,6% (https://osservatoriocpi.unicatt.it/ocpi-pubblicazioni-l-impatto-dell-inflazione-inattesa-sui-conti-pubblici-nel-2021-22) è invece al 6,2 mentre il PIL che era previsto in crescita al 4,1 è invece al 2,4 %.

E il tutto, sostituendo energia e materie prime russe con quelle USA e continuando a dare armi e finanziamenti a NATO/Zelensky, che hanno fatto il golpe in Ucraina, è destinato a peggiorare: costo dei beni di consumo, costi dell’energia, inflazione, imprese chiuse e disoccupazione.

La regia che ha costruito lo scontro con la Russia che verrà pagato dall’Europa

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Allego ‘I Poveri morti di Bucha’

Da Wikipedia: Volodymyr Zelensky è nato e cresciuto a Kryvyj Rihin una famiglia di origine ebraicae di madrelingua russa, dopo la laurea si è cimentato nella carriera di attore.

Cominciando dall’avanspettacolo, ha poi fondato la società Kvartal 95 Studio. I numeri di maggiore successo sono stati i ballerini ‘cosacchi gay’ che ballano con i tacchi a spillo mimando atti sessuali e ‘i due pianisti’ che suonano usando il pisello.

Nel 2014, Harvey Weinstein (sì, proprio il miliardario sionista, re di Holliwood e grande finanziatore di Obama, che fu poi condannato a 29 anni di carcere per violenza e abuso sessuale), che era il produttore dei film e cartoni animati dell’orsetto Paddington, ‘stranamente’ chiama proprio lui a doppiarne la serie 1 e 2 in Ucraina.

Così gli ucraini dal cinema e dalle TV imparano a conoscere Zelensky che, come riporta il giornale USA ‘Variety’, appare e si presenta ogni volta con questa frase:

“Hello to my darling friends. I, Volodymyr Zelensky, will lend my voice to the wonderful, charismatic, friendly bear Paddington.” E diventa famoso.

Nel 2015, il grande colpo. La società di Zelensky ha la ‘fortuna’ di trovare i soldi (https://www.occrp.org/en/the-pandora-papers/pandora-papers-reveal-offshore-holdings-of-ukrainian-president-and-his-inner-circle) per autoprodurre una serie TV sul modello holliwoodiano dal titolo ‘Servant of the people’, che è la storia di uno che dal nulla, combattendo malcostume e corruzione, diventa Presidente dello Stato. La serie va avanti dal 2015 al 2018 diventando un cult, tipo Montalbano in Italia.

Casualità, terminata la serie Tv, Zelensky fonda l’omonimo partito ‘Servitori del popolo’ e annuncia la sua candidatura alla Presidenza dell’Ucraina.

L’ultimo capolavoro (lavoro del capo) di regia e sceneggiatura è molto probabilmente il filmato giunto simultaneamente ai media del globo, soggetto ‘la strage compiuta dai russi a Bucha’, con il piccolo neo che, pensando di essere fuori inquadratura, uno dei ‘morti’ saluta e un’altro si rialza ( https://sonar21.com/bucha-massacre-a-ukrainian-false-flag/).


Altre info su chi è davvero Zelensky

I poveri morti di Bucha

Non siamo in molti a voler esercitare il dovere di ragionare su ciò che ci viene detto e mostrato dai media di proprietà della lobby finanziaria che vuole estendere il suo potere su tutto il globo.

Io non sono neutrale, penso anzi che la Russia abbia sbagliato ad attendere anni e anni mentre venivano bombardati e massacrati migliaia di abitanti delle Repubbliche indipendentiste del Donbass.

Molti parlamentari UE ed italiani, non solo quelli finanziati dalle fondazioni di Soros, all’indomani della campagna mediatica sul ‘massacro’ di Bucha, probabilmente scioccati, hanno chiesto l’intervento militare della NATO.

La Russia ha subito denunciato la propria estraneità e sono venuti fuori gli appelli di capi militari e di politici ucraini che chiamavano alla uccisione di soldati russi e dei loro collaborazionisti ucraini.

Con ‘collaborazionisti’ si riferivano ai quei cittadini ucraini russofoni che hanno salutato l’arrivo dei militari russi mettendo al braccio nastri bianchi per differenziarsi dai civili a cui erano state distribuite armi per opporvisi; nastri bianchi, quelli ben visibili su gran parte dei cadaveri che le stesse immagini dei TG ci hanno mostrato.

Nel frattempo sui social, non certo su TV e giornali della lobby, veniva sottolineato che i russi si erano ritirati dalla regione il 30 marzo, e non era emerso nessun massacro fino al 4 aprile, con addirittura il filmato della polizia di Bucha (28.000 abitanti) che aveva prima perlustrato il quartire il 2, anche con l’uso di droni e non aveva denunciato la presenza di tanti cadaveri ancora in strada.

Possibile che nessun politico o giornalista italiano si sia chiesto perchè in una piccola cittadina in cui tutti si conoscono nessun parente o amico o persona caritatevole avesse almeno cercato di dare sepoltura o di coprire quei corpi? Solo la paura di fare la stessa fine può giustificare questo, ma non potava essere la paura dei Russi, assenti da prima del 30 marzo !

Lunedì 4 aprile il giornalista Mediaset, Nicola Porro, a Quarta Repubblica, nonostante l’imperversare della russofobia, aveva sottolineato “Il 30 marzo i russi si sono ritirati, il 31 marzo il sindaco di Bucha rilascia un’intervista in cui esprime la propria soddisfazione per il fatto che i russi hanno finalmente abbandonato il paese. Il 1° aprile c’è un’altra intervista e nessuno fa menzione dei morti in strada. Poi il 2 aprile spunta fuori un filmato della polizia ucraina che mostra soltanto un cadavere. Il 3, invece, iniziano a circolare tutti i morti che abbiamo visto. Da dove sono saltati fuori tutti questi corpi. Possibile che dopo 4 giorni nessuno ha messo una coperta su questi cadaveri?”

La Russia ha chiesto la convocazione del Consiglio di Sicurezza dell’ONU per smascherare la campagna USA/NATO, ma il Presidente di turno inglese lo ha posticipato per dare tempo ai loro media di estendere la campagna propagandistica.

In soccorso della vacillante campagna di Zelensky, i servizi USA hanno passato al New York Times le immagini satellitari che attestano come i cadaveri fossero già in strada il 19 marzo, data che appare nelle immagini, quindi durante l’occupazione russa… ma il 19 marzo sul suolo di Bucha c’era un abbondante strato di neve che invece manca in quelle immagini.

Purtroppo come aveva espresso il filosofo inglese Francesco Bacone in ‘De dignitate et augmentis scientiarum’, Calunniate, calunniate; qualcosa resterà, e a quei tempi non c’erano le TV e i giornali in mano alla lobby.

Di conseguenza ora gran parte degli italiani associerà la Russia a Bucha ed è inutile sperare che ragionino sulle strategie USA/NATO per isolare la Federazione Russa indebolendo la sovranità energetico-economica dell’Europa, o sulle migliaia di civili massacrati dal 2014 ad oggi nel Donbass dall’esercito ucraino e dai criminali della AZOV.

La boje

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Tutte le dittature e tutte le sedicenti democrazie egemonizzate da banche e multinazionali della grande finanza (proprietarie dei media) in calo di consenso (testimoniato dalla scarsa partecipazione alle cerimonie elettorali) hanno bisogno del terrore.

Il Covid 19, premeditato o casuale, è stato un’ottima occasione per crearlo.

Le contraddittorie e irresponsabili decisioni dei partiti al potere, ispirate dalle multinazionali di Big Pharma, servono ad entrambi: agli uni per avere il terrore, agli altri per ricavane valanghe di miliardi vendendo i loro sieri creando altresì miliardi di nuove persone dipendenti dai loro farmaci per curare gli ‘effetti collaterali’ dei loro sieri sperimentali.

La ‘natura’ ha sputtanato i loro progetti avendo i sieri sperimentali indotto una mutazione, Omicron, che non è mortale ed ha sintomi e decorso di una ‘normale’ influenza; ma Big Pharma e i suoi politici e primari, non demordono, e obbligando tutti a fare ‘tamponi’, che non distinguono Covid19 da altri virus ‘influenzali’, fanno risultare elevatissimi numeri di ‘infettati’, dati che vengono poi usati come ‘casus belli’ per imporre il terrore e terza/quarta inoculazione di sieri sperimentali.

Gli uni e gli altri sono dei criminali anaffettivi (per i miliardari sionisti che hanno investito nei sieri non c’è solo anaffettività verso gli esseri umani ma ad alcuni di loro, Bill Gates in primis, fa premio l’appartenenza alla lobby malthussiana che mira ad ottenere un drastico calo degli abitanti del pianeta), e in base al codice di Norimberga, imperniato sul reato di somministrazione di farmaci senza il consenso della persona, devono essere processati e condannati.

Avendo la massoneria, oggi guidata dalle Ur-Lodges, infiltrato i partiti transatlantici (liberali, popolari e socialdemocratici) e la magistratura, la via giudiziaria è nei fatti barricata, chiusa.

La formazione permanente e la ricerca scientifica sono finanziate/gestite dalle multinazionali di Big Pharma, mentre gli ordini dei medici territoriali sono in mano alla massoneria locale e nazionale, che fa capo alle UR-Lodges.

Ciononostante esistono magistrati e medici che non si piegano allo strapotere della grande finanza e dei suoi complici, politici e/o tecnici, il cui destino è per ora infelice (come nelle ere precedenti lo fu per la borghesia prima e il proletariato poi, in politica, o per Avicenna prima e Galileo poi nelle scienze).

Emblematico il caso di 15 medici generalisti belgi, sospesi dall’ordine per aver informato i loro assistiti sulle esenzioni dalla inoculazione per determinate malattie e disturbi nonché dei possibili effetti collaterali dei sieri, indicati dagli stessi bugiardini della Pfizer (Questo medico belga è stato sospeso dalle sue funzioni: avrebbe fatto osservazioni antivax ai suoi pazienti – RTL Info ).

Tale doveroso comportamento, a cui si sottraggono tutti gli altri medici timorosi di sanzioni degli Ordini o di disapprovazione dei loro partiti (dipendenti dalle banche e multinazionali della grande finanza) è stato invece ritenuto d’ostacolo alla campagna per far inoculare tutta la popolazione.

Pur diviso in mille rivoli, c’è oggi in campo un ampio movimento di lotta, con pochi politici e molti scienziati, che chiede di conoscere gli accordi ora secretati tra UE e Big Pharma, la documentazione in base alla quale sono stati approvati i sieri sperimentali, il numero dei morti e dei malati gravi causati dai sieri, il rispetto del Codice di Norimberga.

Quindi non ci resta che: agire disobbedendo e manifestando; appoggiare chi resite; sperare e pregare affinchè i resistenti si uniscano tra loro e con chi ha voluto/dovuto inocularsi ma comprende i gravi reati che il potere sta compiendo.


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