Ceduta la sovranità e sabotata l’economia

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A quanti, anche in Italia, con la frase fatta ‘gli Italiani hanno vissuto al di sopra delle loro possibilità’, cercano di giustificare la scelta di portarci,  con il MES, sotto le forche caudine della Troika, come la Grecia, va ricordato che eravamo la quarta potenza economica del mondo e ai primi posti per risparmio e reddito pro capite.

1991

– 15 maggio. Il rapporto messo a punto dall’Economist (fra i più autorevoli periodici economici del mondo) evidenzia che l’Italia è diventata la quarta potenza economica del mondo, dopo Stati Uniti, Giappone e Germania (nel frattempo riunificata), davanti a Francia e Regno Unito ed esclusa l’URSS, ormai in dissoluzione.

1992 

– 7 febbraio.  Con il trattato di Maastricht la Comunità Economica Europea diventa Unione Europea, la sovranità monetaria passa dalle Banche Centrali nazionali alla BCE (con sede a Francoforte e collegata al FMI a guida USA ) mentre quella economico finanziaria  passa alla Commissione Europea (a guida tedesca).

– 17 febbraio. Con l’arresto di Mario Chiesa a Milano si  apre la campagna di ‘mani pulite’ che, in collaborazione con l’Ambasciata USA, porterà alla eliminazione delle leadership di DC e PSI.

La politica estera dei due partiti non era in sintonia con quella dei neoconservatori USA (Bush, Cheney, Rumsfeld, Brzezinski, ecc.), come la vicenda di Sigonella aveva platealmente dimostrato, ma i neoconservatori non erano che gli interpreti della volontà della grande finanza di appropriarsi delle risorse del pianeta, indebolendo, quando non facendo la guerra, ai paesi che avrebbero potuto ostacolarne la realizzazione.

La colpa fondamentale di chi guidava DC e PSI era la loro contrarietà alla privatizzazione selvaggia delle Partecipazioni Statali, e al taglio degli investimenti pubblici e del welfare. Il PDS (ex PCI) fu lasciato fuori dalle indagini di ‘Mani Pulite’ perché la segreteria Occhetto, sostenuto da D’Alema e Napolitano, godeva dell’appoggio USA avendo già operato la propria conversione al liberismo.

– 2 giugno. Incontro sul Britannia, panfilo della Regina d’Inghilterra, tra banchieri, massoni, politici e imprenditori italiani e internazionali, per fare lobby e arrivare ad una drastica privatizzazioni delle Partecipazioni Statali Italiane.  

– 28 giugno. Il ‘Governo tecnico’ di Giuliano Amato ottiene la delega per  riforme  strutturali  che tagliano la spesa pubblica nella previdenza,  nella  sanità,  nel  pubblico  impiego e nella  finanza  locale.

– 31 luglio. La ‘scala mobile’, che adeguava salari e stipendi all’inflazione, viene definitivamente soppressa con la firma del protocollo triangolare di intesa tra il Governo Amato I e le parti sociali.

1993

Accordo Andreatta-Van Miert, con cui l’Italia avvia la più vasta privatizzazione di aziende pubbliche d’Europa, una politica prevista dalla Commissione Europea e caldeggiata da Germania e Francia, che però si guarderanno bene dallo svendere a banchieri e multinazionali il loro ruolo nella economia nazionale.

2007

La Francia possiede ancora il 40% di France Telecom e  la Germania il 22,7% di Deutsche Telekom; nelle banche, la Germania ha ancora più del 50% e la Francia il 35%. Le autostrade sono state privatizzate in Francia nel 2006, mentre in Germania sono ancora di proprietà pubblica.

In Francia, le partecipazioni dell’Ape (Agence des Participations d’Etat ) sono in 74 società tra cui il 19,7% di Renault e 14% di PSA, e superano i 180 miliardi;  in Germania oltre alle 107 imprese a partecipazione diretta dello Stato,  ci sono le partecipazioni pubbliche dei vari Land –regioni- che sono in maggioranza azionaria in migliaia di imprese, ospedali, teatri, strade, porti, mense scolastiche, ecc (la Bassa Sassonia detiene il 19,9% di Volkswagen).

2020

La sentenza della Corte Costituzionale tedesca di Karlsruhe dice che tutto quello che concerne la politica monetaria e il bilancio finanziario di una nazione permettono a uno stato costituzionale di essere pienamente democratico.

In buona sostanza, nel caso in cui i programmi europei di natura economica e fiscale intacchino pesantemente il bilancio dello stato, in totale autonomia la Germania può decidere di non parteciparvi.

Ergo: I tanti ‘Ce lo chiede l’Europa’ non erano che foglie di fico per nascondere la sudditanza dei popolari (Forza Italia) e socialdemocratici (PD) italiani a quelli tedeschi e alla Troika.


Fonti e info

http://temi.repubblica.it/micromega-online/francia-e-germania-gettano-la-maschera-sotto-leuropeismo-ce-il-nazionalismo/

https://st.ilsole24ore.com/art/notizie/2014-05-30/l-italia-chieda-rispetto-norme-volute-carli-063825.shtml?uuid=ABnmbMMB

https://www.ilgiornale.it/news/economia/cos-prof-ci-ha-fregati-su-maastricht-1117436.html

https://www.ildubbio.news/2017/03/01/tangentopoli-cosi-pm-salvarono-pci/

Il buco nella diga

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il buco nella diga2

Molti storici fanno risalire l’inizio del declino geopolitico ed economico dell’Italia all’uccisione di Mattei, voluta dalle grandi compagnie petrolifere, ma io non sottovaluto nemmeno la strana morte di Berlinguer che spianò la strada all’ascesa di Napolitano, né il peso negativo della svolta ‘liberista’ imposta dalla massoneria nell’incontro del ’92 sul Britannia.

La linea politica decisa sul Britannia, imperniata su regalo alla grande finanza di Bankitalia e delle industrie e imprese pubbliche, fu facilmente attuata previo contemporanea operazione di ‘mani pulite’ che demolì la prima repubblica (https://www.youtube.com/watch?v=8csewRrKvu0).

Sull’Euro e sui limiti dell’Europa della grande finanza:

Le decisioni della grande finanza (https://www.controinformazione.info/i-veri-padroni-del-mondo-sconosciuti-al-pubblico/), ratificate dai suoi organi di governo (  https://www.popoffquotidiano.it/2014/11/23/la-massoneria-deviata-che-controlla-il-mondo-ecco-la-lista/) e comunicate in primis negli incontri con politici, militari, imprenditori e manager di fiducia attraverso le riunioni della Trilaterale e del Club Bilderberg, sono sempre state attuate e condivise dai sui partiti, persino quando si è trattato di guerre, di golpe e di sostegno al terrorismo, o di ‘riforme’ dannose per il proprio paese o imposizioni di ‘cambi’, vedi il farsi da parte di Berlusconi e di Renzi. 

Questa sudditanza e questi inganni hanno violato la nostra Costituzione e rovinato il nostro paese, che si è indebitato, ha perso un terzo della sua produzione industriale (il 22% dal 2007 al 2016) e non ha più alcun ruolo geopolitico.

Il nostro popolo ha visto la crescita esponenziale della povertà, della disoccupazione e dell’incuria per difesa del suolo, ambiente, servizi e opere pubbliche, mentre chi lavora ha meno diritti e meno salario.

Dopo aver fatto tutto ciò e gridato nei TG, nelle radio e dalle colonne dei ‘loro’ giornali che quelle erano le ‘Tavole della legge’ economico-finanziaria, per essere competitivi nella democratica e dirittumanista globalizzazione voluta dalla grande finanza, per poter crescere ‘domani’, e dopo che centinaia di imprenditori ed ex-lavoratori si sono suicidati, vengono a dirci che hanno sbagliato ad ubbidire al Fondo Monetario Internazionale.

Sarebbe già grave, ma è vero ?

Non è vero!

Già nell’ottobre 2012 non un ‘complottista’ né un ‘populista’ o ‘Sovranista’, ma il capo economista del FMI, Olivier Blanchard, criticò i fondamenti della politica del FMI dettata dalle superlogge newyorkesi e grandi banchieri USA raggruppati nel reganiano “Washington Consensus” (https://www.repubblica.it/economia/rubriche/eurobarometro/2015/05/23/news/blanchard_il_nemico_numero_uno_dell_austerity_lascia_il_fmi-115024052/).

Le sue tesi e le sue analisi convinsero molti, apportando anche correzioni alla politica del FMI, ma UE e BCE restarono ancorati alle vecchie scelte.

Perché?

Perché alla Germania e alla grande finanza egemone in Europa che controlla i propri partiti europei, conveniva continuare l’indebolimento della sovranità degli stati già intrappolati nel sistema Euro e anche ai banchieri USA e governi democratici USA stava bene una Europa con al piede la palla di piombo della austerità della BCE, che avvantaggiava la sola Germania.

L’ammissione di essere stati servi ubbidienti del FMI (ma in realtà della Merkel e di Draghi, uomo della Goldman Sachs, come Prodi) non è un’attenuante ma una aggravante; talmente grave che basterebbe a fare in modo che tutti gli elettori (fuori dalle loro clientele) che sono fin qui riusciti ad ingannare, decidano di non votarli più.

Tajani, Zingaretti, Berlusconi, Mattarella, e compagnia bella di politici e giornalisti al seguito, devono ancora resettarsi e continuano a sparare le loro accuse di ‘populismo’ e di ‘sovranismo’, vestendole di disprezzo, verso i partiti e i politici che sostengono l’esperienza del Governo Conte.

Personalmente (in attesa che la sinistra si liberi della egemonia sorosiana), nonostante dissenta da più d’un fatto, decisione o comunicato di questo Governo e/o di qualche Ministro o figura istituzionale, continuo a sostenere il Governo Conte, ritenendolo l’unica strada oggi aperta per arrivare al rispetto del primo articolo della nostra Costituzione:

L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La SOVRANITA’ appartiene al POPOLO, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione (sarà proprio perché è imperniata su populismo e sovranismo che PD e complici volevano cambiarla?).

Il “grande censore”… censurato

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Il Ministro Brunetta ha dato notizia dello sperpero di denaro pubblico che si consuma con l’abuso delle auto blu, oggi tutta la stampa vi da ampio risalto. Io ascoltando i telegiornali ero furente perchè lui parlava di 60.000, mentre Per il Bene Comune ne denunciava già più di 500.000 nel 2007, e nessuno ci ascoltava (vedere qui sul blog o su www.perilbenecomune.net, le nostre 11controproposte alla finanziaria).

Poi mi è venuta l’ansia da errore: non sarà mica successo che per leggerezza qualcuno di PBC ha letto male un dato o lo ha esagerato, poi l’abbiamo ripetuto prendendolo per buono?

No, fatta la verifica sulla ricerca condotta nel 2007 le cose stanno proprio come dicevamo noi, anzi, un po’ peggio.

Ma allora il Ministro dove ha preso i dati?

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Finanziaria Berlusconi: 11 controproposte

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Oltre 170 miliardi di €, tra maggiori entrate e riduzioni di spesa, per governare la crisi e costruire più benessere

1) Dai Videopoker, 45 miliardi di MAGGIORI ENTRATE
Sono 98 miliardi di € , la quota statale degli incassi delle macchinette per il gioco d’azzardo (videopoker, ecc.) che non sono mai stati recuperati. L’alleanza tra malavita e politica, che ha funzionato nella assegnazione delle concessioni è tuttora attiva nel “ritardare” l’incasso. Un minimo di volontà politica (dai partiti italiani non pretendiamo certo tutta quella dedicata ad esaudire le richieste di Israele) potrebbe tranquillamente ottenerne metà per il 2011 e cospicue quote per gli anni seguenti.

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Un piano straordinario per le imprese e il lavoro.

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E’ interesse pubblico non lasciar strozzare il privato italiano e creare le condizioni per difendere e innovare le imprese, superare il precariato, salvaguardare ambiente e salute.

Per il Bene Comune, dalla sua nascita ha chiesto la nazionalizzazione di Bankitalia, ma PdL, PD, Di Pietro, Lega e UDC, fanno orecchie da mercante e non intendono nemmeno dare attuazione alla legge che ne fissa le modalità (n°262, votata dal Parlamento il 28 dicembre 2005).

La proprietà pubblica della moneta è la strada maestra per mettere ordine nella finanza di un paese, sfuggendo però al trucco delle Spa pubbliche, così studiate, da centrodestra e centrosinistra, per sfuggire al controllo democratico.

La nostra proposta per uscire dalla crisi è che vada garantita liquidità alle nuove imprese ed alle piccole e medie imprese strutturalmente sane ma “strozzate” dal credito. Per attuarla serve che la Banca d’Italia sia pubblica e che il Parlamento voti un piano straordinario, con una adeguata dotazione finanziaria.

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