Ci governano dei malfattori, in Italia e in UE.
Partiamo dalla valutazione sui costi sociali della gestione della ‘pandemia’ Covid 19 da parte del Governo PDConte, tenendo per buoni i drammatici dati e le stime di Avvenire e Confcooperative; di certo sottostimati, provenendo dall’ area politica del PD. https://www.msn.com/it-it/notizie/other/gli-acrobati-della-povert%C3%A0-mezza-italia-sul-crinale/ar-BB17oTBU?ocid=msedgdhp
L’articolista veste i panni di chi è sensibile alle questioni sociali, visto che Avvenire porta ancora la dicitura di quotidiano cattolico, ma chiude con un viatico liberista ‘Il problema non è il debito ma come ripagarlo’ .
E’ naturale che per non disturbare le grandi famiglie che gestiscono il capitalismo finanziario (compreso quelle dei loro amatissimi Soros e Bill Gates), i piddini non intendano chiedersi con chi abbiamo questo maledetto debito, partendo dal quale ci portano via aziende e ci impongono taglio di salari, pensioni, diritti e servizi sociali (quello globale, tra luglio e settembre 2019 era di 253 miliardi di dollari, ossia al 322% del PIL mondiale. https://www.money.it/debito-globale-massimi-storici-quanto-vale-oggi ).
Purtroppo il vero problema politico è che anche tra socialisti, comunisti, sovranisti e populisti, tranne rare e lodevoli eccezioni, si sceglie di girare al largo da tale questione che, invece, è la madre di tutte le sventure sociali e politiche poiché è la catena con cui i popoli sono stati legati e assoggettati.
Il MES e il Recovery fund sono la quintessenza del pensiero liberista a difesa del capitalismo finanziario.
Sono state invocate misure finanziarie per aiutare i paesi in cui il lookdown ha creato i maggiori danni economici, sociali e sanitari, ma con il consenso degli stati europei retti dai partiti facenti parte del Partito Popolare Europeo e di quello dei Socialisti Democratici (europei), invece di ‘Corona Bond’ emessi e distribuiti dalla BCE, come prestatore di ultima istanza, e cioè non a debito degli stati, si è deciso che sarà il bilancio della UE ad occuparsene.
Ciò avverrà a debito degli stati membri, addirittura riducendo la quota spettante ai paesi più ricchi e più contrari ad aiutare quelli più colpiti dai lookdown, e per avere questi soldi (versati dagli stessi stati richiedenti) bisognerà sottostare alle politiche sociali ed economiche volute dalla Commissione Europea, a egemonia tedesca e retta da PPE e SD, e se uno stato non si atterrà alle loro decisioni i finanziamenti verranno sospesi e/o annullati.
L’Italia, essendo tra i primi contribuenti netti (versiamo molto più di quanto riceviamo), finirà quindi per dover versare nel bilancio europeo (salvo salvifica Italexit e ritorno della Banca d’Italia allo Stato) i miliardi che vengono ora spacciati per regalia e/o solidarietà, ottenuta grazie alla abilità negoziale del PDConte. Oltre alla maggiore contribuzione degli stati membri, per raggiungere il pareggio di bilancio entreranno anche in vigore nuove tasse europee, tra cui quella sulle materie plastiche.
Bisogna allora chiedersi: perché non si è voluto cambiare il truffaldino trattato di Maastricht facendo della BCE una vera Banca Centrale Europea, prestatore di ultima istanza?
Perché la BCE è in mano alla grande finanza e non agli stati europei.
Infatti a dirigerla, dopo Mario Draghi (già membro del Bilderberg, della Commissione Trilaterale Rockefeller, del potentissimo G30, dell’Aspen Institute, nonché vice presidente del Committee Worldwide della Goldman Sachs), c’hanno messo Cristine Lagarde, già ministro in Francia con Fillon, in rappresentanza dell’UMP (PPE) e già direttrice del Fondo Monetario Internazionale, che è governato dalle famiglie della grande finanza globale . Queste famiglie, capeggiate dai Rothschild e dai Rockefeller, controllano la stragrande maggioranza delle banche centrali degli stati che ne fanno parte (compresa Banca d’Italia), tranne quelli che hanno o avevano una Banca Centrale di proprietà dello Stato, a cui la grande finanza ha fatto fare, fa o farà fare, guerra e golpe.