Messaggio in bottiglia
19 Maggio 2021
Senza categoria capitalismo finanziario, PBC Lascia un commento
Il voto negli USA …e getta
5 novembre 2020
Senza categoria Biden, capitalismo finanziario, elezioni USA, Trump Lascia un commento
Personalmente ritengo che negli USA il potere sia in mano non ad un generico Stato Profondo (1), a cui è di moda riferirsi, ma alla grande finanza, egemonizzata dalla lobby delle grandi famiglie sioniste, e ciò è l’opposto della immagine agiografica della grande democrazia, politica, sociale e culturale, che ci propinano i governi, i partiti e i media della parte del mondo occupata dall’esercito USA e dal potere globale della grande finanza.
Proprio queste elezioni presidenziali (meno affidabili della ‘piattaforma Rousseau’, ma l’Onu non ha osato mandare gli osservatori dell’OCSE), sono la prova lampante della barbarie costruita dal capitalismo finanziario.
Milioni di poveri, paria del sistema, disposti a vendere le proprie cartelle a ‘collettori elettorali’ che le useranno votando per posta (ma non era già avvenuto il salto dai Pony Express alla Silicon Valley ?!).
Non esiste verifica post voto che possa accertare chi ha infilato quella busta nei raccoglitori, né ‘John Smith’ potrà mai sapere se qualcuno all’arrivo o sul percorso, avrà cambiato la sua scheda elettorale con una pre-votata.
Vi dice niente che in queste elezioni ‘questi voti’ sono più che raddoppiati, e che, come un sol uomo, i loro giornalisti, ignorando le nebbie che avvolgono quel voto, anche in Italia abbiano invece plaudito all’aumento dei votanti come trionfo della democrazia?
Alla faccia del liberismo e del mercato che garantirebbero pluralismo e una armonia fondata sulla naturale vittoria darwiniana dei più forti, o migliori, abbiamo rivisto un déjà vu dei film western, con il potere conteso tra lo sceriffo e il banchiere cattivo o dei film sugli anni ’30 con parte della polizia corrotta dal mafioso (nei film sempre italiano, ma nella realtà il vertice del potere mafioso era di altre terre e di altra religione).
Il capitalismo finanziario è il trionfo dell’ Homo omini lupus (l’uomo è un lupo per l’uomo – Plauto), con scontri ovunque e a tutti i livelli.
Per essere tutelati dalle istituzioni, che nominano poteri e fanno leggi (leggi che vanno applicate sui nemici e ‘interpretate’ per gli amici), queste persone si raggruppano in bande con un leader, e questi leaders si agganciano con soldi e favori ad un partito.
Negli USA tale pratica è al parossismo con vari banchieri e multinazionali che versano contributi all’uno e all’altro dei due milionari che si contendono la Presidenza, per poi versare cifre segrete a quello con cui gli accordi sulle scelte da fare dopo sono più vantaggiosi.
L’appartenenza ai democratici o ai repubblicani è giunta a spaccare verticalmente il paese (alla faccia dei pappagalli italiani dei due solo grandi schieramenti per avere ‘governabilità’), tanto che si parla tranquillamente dell’esercito preparatosi ad intervenire chiunque vincesse o addirittura di una possibile guerra civile.
Che dentro i servizi segreti USA, CIA in primis, convivessero due partigianerie, quella democratica sviluppatasi con Obama, e quella repubblicana a contendere spazi con il sostegno di Trump, era chiaramente emerso durante il tentativo dei democratici di costruire le prove per un impeachment di Trump.
Le elezioni Presidenziali hanno invece esplicitato che due partigianerie esistono anche all’interno della grande finanza sionista.
Nessun presidente si era prostrato al volere della lobby bancaria sionista come Trump che ha condiviso tutte le richieste di Nethanyau, tranne quelle di fare la guerra a Siria e Iran.
Ciononostante, le branche della lobby finanziaria sionista proprietarie dei media (dalle TV -per la disneyana SKY ne siamo testimoni anche in Italia- alle radio, da Facebook a Twitter), delle università, di Hollywood e delle altre major dello spettacolo, sono scese in campo a sostegno del corrotto (2) e incapace Biden, allestendo due fronti di attacco a Trump: il Covid 19 e l’uccisione di un cittadino di colore da parte della polizia.
Dopo queste elezioni dovrebbe essere più difficile sentirsi ‘democratici’ perché si è ‘atlantici’ (?) e si sostiene il modello USA, o accusare altri paesi di avere elezioni truccate, o fare golpe e guerre sfoggiando principi morali o etici, ma chi finge di dormire non si sveglierà nemmeno con una cannonata e di politici e media che fingono ne abbiamo a iosa.
(1) – https://www.youtube.com/watch?v=LNIa8jsW0Vk
(2) https://www.facebook.com/fernando.rossi.10/posts/2640776129306793
Altre informazioni.
Al servizio della grande finanza
31 luglio 2020
Senza categoria bce, capitalismo finanziario, Corona bond, covid19, Crollo PIL, Draghi, FMI, Lagarde, lookdown, PDConte, soros, UE Lascia un commento
Ci governano dei malfattori, in Italia e in UE.
Partiamo dalla valutazione sui costi sociali della gestione della ‘pandemia’ Covid 19 da parte del Governo PDConte, tenendo per buoni i drammatici dati e le stime di Avvenire e Confcooperative; di certo sottostimati, provenendo dall’ area politica del PD. https://www.msn.com/it-it/notizie/other/gli-acrobati-della-povert%C3%A0-mezza-italia-sul-crinale/ar-BB17oTBU?ocid=msedgdhp
L’articolista veste i panni di chi è sensibile alle questioni sociali, visto che Avvenire porta ancora la dicitura di quotidiano cattolico, ma chiude con un viatico liberista ‘Il problema non è il debito ma come ripagarlo’ .
E’ naturale che per non disturbare le grandi famiglie che gestiscono il capitalismo finanziario (compreso quelle dei loro amatissimi Soros e Bill Gates), i piddini non intendano chiedersi con chi abbiamo questo maledetto debito, partendo dal quale ci portano via aziende e ci impongono taglio di salari, pensioni, diritti e servizi sociali (quello globale, tra luglio e settembre 2019 era di 253 miliardi di dollari, ossia al 322% del PIL mondiale. https://www.money.it/debito-globale-massimi-storici-quanto-vale-oggi ).
Purtroppo il vero problema politico è che anche tra socialisti, comunisti, sovranisti e populisti, tranne rare e lodevoli eccezioni, si sceglie di girare al largo da tale questione che, invece, è la madre di tutte le sventure sociali e politiche poiché è la catena con cui i popoli sono stati legati e assoggettati.
Il MES e il Recovery fund sono la quintessenza del pensiero liberista a difesa del capitalismo finanziario.
Sono state invocate misure finanziarie per aiutare i paesi in cui il lookdown ha creato i maggiori danni economici, sociali e sanitari, ma con il consenso degli stati europei retti dai partiti facenti parte del Partito Popolare Europeo e di quello dei Socialisti Democratici (europei), invece di ‘Corona Bond’ emessi e distribuiti dalla BCE, come prestatore di ultima istanza, e cioè non a debito degli stati, si è deciso che sarà il bilancio della UE ad occuparsene.
Ciò avverrà a debito degli stati membri, addirittura riducendo la quota spettante ai paesi più ricchi e più contrari ad aiutare quelli più colpiti dai lookdown, e per avere questi soldi (versati dagli stessi stati richiedenti) bisognerà sottostare alle politiche sociali ed economiche volute dalla Commissione Europea, a egemonia tedesca e retta da PPE e SD, e se uno stato non si atterrà alle loro decisioni i finanziamenti verranno sospesi e/o annullati.
L’Italia, essendo tra i primi contribuenti netti (versiamo molto più di quanto riceviamo), finirà quindi per dover versare nel bilancio europeo (salvo salvifica Italexit e ritorno della Banca d’Italia allo Stato) i miliardi che vengono ora spacciati per regalia e/o solidarietà, ottenuta grazie alla abilità negoziale del PDConte. Oltre alla maggiore contribuzione degli stati membri, per raggiungere il pareggio di bilancio entreranno anche in vigore nuove tasse europee, tra cui quella sulle materie plastiche.
Bisogna allora chiedersi: perché non si è voluto cambiare il truffaldino trattato di Maastricht facendo della BCE una vera Banca Centrale Europea, prestatore di ultima istanza?
Perché la BCE è in mano alla grande finanza e non agli stati europei.
Infatti a dirigerla, dopo Mario Draghi (già membro del Bilderberg, della Commissione Trilaterale Rockefeller, del potentissimo G30, dell’Aspen Institute, nonché vice presidente del Committee Worldwide della Goldman Sachs), c’hanno messo Cristine Lagarde, già ministro in Francia con Fillon, in rappresentanza dell’UMP (PPE) e già direttrice del Fondo Monetario Internazionale, che è governato dalle famiglie della grande finanza globale . Queste famiglie, capeggiate dai Rothschild e dai Rockefeller, controllano la stragrande maggioranza delle banche centrali degli stati che ne fanno parte (compresa Banca d’Italia), tranne quelli che hanno o avevano una Banca Centrale di proprietà dello Stato, a cui la grande finanza ha fatto fare, fa o farà fare, guerra e golpe.