Il Governo Draghi ha trionfalmente annunciato l’arrivo di una prima tranche di finanziamenti UE pari a 25 miliardi i media hanno ampiamente propalato tale notizia come toccasana della disastrosa situazione nazionale, aggiungendo proprie impressioni su una ripresa già in atto.
Non per antipatia verso le scelte politiche delle logge e della grande finanza ma per intolleranza verso la disinformazione vanno precisate alcune questioni:
1) I fermi produttivi e della libertà di movimento dei cittadini non hanno colpito uniformemente gli Italiani. La situazione di noi pensionati e dipendenti pubblici rispetto a disoccupati, lavoratori autonomi e lavoratori precari è stata ed è ancora abissale, ma anche tra le imprese ci sono quelle che per settore e per struttura hanno dovuto chiudere i battenti, così come ci sono anche quelle che ne hanno beneficiato (informatica, e-commerce, ecc.) ;
2) L’UE non ha inventato i miliardi erogati come può fare una banca centrale, tipo Federal Reserve, ma li ha presi a prestito e girati agli stati. << Grazie all’ottimo rating creditizio dell’UE, la Commissione sarà in grado di assumere prestiti a condizioni vantaggiose. La Commissione trasferirà poi tale vantaggio direttamente agli Stati membri dell’UE al momento di erogare loro dei prestiti, o al bilancio dell’Unione sotto forma di pagamenti di tassi di interesse ridotti sui prestiti per finanziare la spesa per la ripresa.>> (*)
Quindi ci saranno interessi da pagare su tali prestiti, mentre i contributi a fondo perduto ricadranno sul bilancio UE (**), ma chi finanzia il bilancio UE? Germania, Francia e Italia sono i tre stati che danno più soldi al bilancio annuale della UE, mentre altri stati quali Malta, Grecia, Spagna, Portogallo, Bulgaria, Romania, Croazia, Repubblica Ceca, Belgio, Slovenia e ancora, per N volte , Polonia, Ungheria, Slovacchia, Lussemburgo, Lettonia, Estonia e Lituania, ricevono più di quanto versano;
3) E’ stato inoltre sottaciuto che per avere finanziamenti UE bisogna impegnarsi a spenderli dove e come dice l’UE, nonché fare le ‘Riforme’ , e ‘in coda veleno’, gli stati – per averi i fondi – si sono impegnati, in caso di difficoltà a restituire soldi e interessi, a cedere alle banche erogatrici i propri asset e patrimoni pubblici.
4) Così, come nella migliore tradizione dei partiti che gestiscono l’UE (Popolari e Socialdemocratici), saranno i politici che verranno dopo di loro a gestire i danni da loro creati, intanto i loro mandanti, banche e multinazionali faranno i loro lauti profitti e rafforzeranno il proprio potere.
Note
(*) https://ec.europa.eu/commission/presscorner/detail/it/IP_21_2749