Tutte le dittature e tutte le sedicenti democrazie egemonizzate da banche e multinazionali della grande finanza (proprietarie dei media) in calo di consenso (testimoniato dalla scarsa partecipazione alle cerimonie elettorali) hanno bisogno del terrore.
Il Covid 19, premeditato o casuale, è stato un’ottima occasione per crearlo.
Le contraddittorie e irresponsabili decisioni dei partiti al potere, ispirate dalle multinazionali di Big Pharma, servono ad entrambi: agli uni per avere il terrore, agli altri per ricavane valanghe di miliardi vendendo i loro sieri creando altresì miliardi di nuove persone dipendenti dai loro farmaci per curare gli ‘effetti collaterali’ dei loro sieri sperimentali.
La ‘natura’ ha sputtanato i loro progetti avendo i sieri sperimentali indotto una mutazione, Omicron, che non è mortale ed ha sintomi e decorso di una ‘normale’ influenza; ma Big Pharma e i suoi politici e primari, non demordono, e obbligando tutti a fare ‘tamponi’, che non distinguono Covid19 da altri virus ‘influenzali’, fanno risultare elevatissimi numeri di ‘infettati’, dati che vengono poi usati come ‘casus belli’ per imporre il terrore e terza/quarta inoculazione di sieri sperimentali.
Gli uni e gli altri sono dei criminali anaffettivi (per i miliardari sionisti che hanno investito nei sieri non c’è solo anaffettività verso gli esseri umani ma ad alcuni di loro, Bill Gates in primis, fa premio l’appartenenza alla lobby malthussiana che mira ad ottenere un drastico calo degli abitanti del pianeta), e in base al codice di Norimberga, imperniato sul reato di somministrazione di farmaci senza il consenso della persona, devono essere processati e condannati.
Avendo la massoneria, oggi guidata dalle Ur-Lodges, infiltrato i partiti transatlantici (liberali, popolari e socialdemocratici) e la magistratura, la via giudiziaria è nei fatti barricata, chiusa.
La formazione permanente e la ricerca scientifica sono finanziate/gestite dalle multinazionali di Big Pharma, mentre gli ordini dei medici territoriali sono in mano alla massoneria locale e nazionale, che fa capo alle UR-Lodges.
Ciononostante esistono magistrati e medici che non si piegano allo strapotere della grande finanza e dei suoi complici, politici e/o tecnici, il cui destino è per ora infelice (come nelle ere precedenti lo fu per la borghesia prima e il proletariato poi, in politica, o per Avicenna prima e Galileo poi nelle scienze).
Tale doveroso comportamento, a cui si sottraggono tutti gli altri medici timorosi di sanzioni degli Ordini o di disapprovazione dei loro partiti (dipendenti dalle banche e multinazionali della grande finanza) è stato invece ritenuto d’ostacolo alla campagna per far inoculare tutta la popolazione.
Pur diviso in mille rivoli, c’è oggi in campo un ampio movimento di lotta, con pochi politici e molti scienziati, che chiede di conoscere gli accordi ora secretati tra UE e Big Pharma, la documentazione in base alla quale sono stati approvati i sieri sperimentali, il numero dei morti e dei malati gravi causati dai sieri, il rispetto del Codice di Norimberga.
Quindi non ci resta che: agire disobbedendo e manifestando; appoggiare chi resite; sperare e pregare affinchè i resistenti si uniscano tra loro e con chi ha voluto/dovuto inocularsi ma comprende i gravi reati che il potere sta compiendo.
(*)
“La boje”, dal veneto ‘la boje e de boto la va de sora’ ” (bolle e stà per traboccare) Lo sviluppo maggiore dell’agitazione si ebbe nel mantovano, dove i contadini vennero organizzati in due Associazioni: la Società di mutuo soccorso tra i contadini della provincia di Mantova che operava principalmente nel circondario di Mantova e nel Basso mantovano fino all’Oltrepò, fondata dall’ingegnere Eugenio Sartori e l’Associazione generale dei lavoratori italiani diretta dall’ex garibaldinoFrancesco Siliprandi e dal contadino gonzagheseGiuseppe Barbiani, che operava principalmente nei territori al confine con il Cremonese. Entrambe le associazioni furono formalmente fondate nel 1884. Lo sciopero durò parecchi mesi causando la reazione governativa. Nel marzo 1885 lo sciopero venne soffocato dall’intervento dell’esercito e circa 160 persone vennero arrestate, delle quali 22 furono rinviate a giudizio. Il Collegio di difesa era composto dall’avv. Giuseppe Ceneri, dall’avv. Ettore Sacchi, deputato cremonese della Democrazia radicale e futuro ministro e dal giovane avv. Enrico Ferri, già noto giurista mantovano. La giuria popolare della Corte d’Assise di Venezia, con sentenza del 27 marzo 1886, assolse i ventidue imputati.
Lascia un commento