Un primo dato può dare il là alla riflessione: Tel Aviv 2005, popolazione = 876.700; New York, ebrei residenti 2005 = 2.000.000

Nel 1628, l’ebreo Elias Legarde (Lagarde?) che era stato mandato nella colonia britannica da John Bonall, custode dei bachi da seta di Giacomo d’Inghilterra, affittò 100 acri di terra sul lato occidentale di Harris Creek.

Josef Mosse e Rebecca Isaake sono documentati come residenti della stessa Contea nel 1624. John Levy prese possesso di 200 acri sul ramo principale del James nella Contea di Prince George intorno al 1648.

All’epoca, Francia e Inghilterra arruolavano tribù indiane per il controllo /espansione dei propri territori. Utile sapere che la terroristica pratica del prelievo degli scalpi, prima d’allora mai praticata, fu imposta dai britannici alle tribù al loro servizio, retribuendo ogni scalpo di soldati o coloni francesi.

Un episodio illuminante avvenne nel settembre del 1654.

23 ebrei della comunità olandese giunsero nella colonia di Nuova Amsterdam, per avviare i propri commerci; il governatore Peter Stuyvesant dietro le proteste di aderenti alla sua Chiesa Riformata d’Olanda tentò di cacciarli, ma i suoi superiori della Compagnia Olandese delle Indie Occidentali (schiavi, pirateria, oro, pellicce, zucchero, ecc.) che aveva banchieri ebrei tra i suoi 19 Signori ( de Heeren XIX ) lo costrinsero a dare le dimissioni.

Nella Rivoluzione Americana gli ebrei furono finanziatori chiave con Haym Solomon (di origini polacche), mentre l’ufficiale ebreo con il grado più alto nelle forze coloniali fu il mercante georgiano Mordecai Sheftall.

Nel 1843 vide la luce la prima organizzazione ebraica secolare statunitense, il B’nai B’rith, che nei primi decenni del XX secolo fu conquistata dai sionisti.

Attorno al 1850 i banchieri ebrei, prevalentemente provenienti da Inghilterra, Francia e Germania, avevano già conquistato un ruolo chiave tra i banchieri di New York.


Durante la guerra civile (guerra di Secessione) circa 3.000 ebrei combatterono per gli Stati Confederati, mentre altri 7.000 si schierarono con le truppe dell’Unione.

Gli ebrei svolsero anche ruoli di leadership su entrambi i lati degli schieramenti con 9 generali che servirono l’Unione, i più noti dei quali furono il brigadiere generale Edward Selig Solomon e Frederick Knefker. Vi furono anche 27 colonnelli che lottarono per l’Unione tra cui Marcus M. Spiegel e Max Friedman. Diverse decine di ufficiali ebrei combatterono anche per la Confederazione, in particolare il colonnello Abraham Charles Myers quartiermastro generale (acquisto armi) del Conference States Army. Jujudah Beniamin fu segretario di Stato per i confederati dal 1862 al 1865 nonché ministro della guerra.

Molti banchieri ebrei svolsero un ruolo chiave nel fornire finanziamenti governativi per entrambi gli schieramenti: le famiglie Speyer e Seligman (della “J. & W. Seligman & Co.”) in direzione dell’Unione, mentre il barone Frédéric Émile d’Erlanger (della “Emile Erlanger & Co.”) verso la Confederazione.

Un episodio illuminante avvenne nel dicembre del 1862. Il generale Grant, arrabbiato per il traffico illegale di cotone tramite contrabbando emanò il General Order No. 11 (1862): “gli ebrei, in quanto categoria che viola qualsiasi regolamentazione del commercio istituito dal Dipartimento del Tesoro e dagli altri dipartimenti sotto la sua giurisdizione, vengono quindi espulsi… entro ventiquattro ore dalla ricezione di quest’ordine“.

Gli ebrei si rivolsero al Presidente Lincoln che, avendo un debito all’interesse del 36% con i banchieri ebrei di Wall Street che avevano finanziato la sua campagna elettorale, impose immediatamente al generale Grant di annullare l’ordinanza.

Dal 1880 con l’arrivo di circa 2.000.000 di ebrei da Polonia, Lituania, Bielorussia, Ucraina e Moldavia, cominciò la conquista dei principali sindacati operai. Ovviamente il settore in cui eccelsero gli ebrei fu quello finanziario.

Alla metà del XIX secolo numerosi ebrei tedeschi fondarono imprese di investimento bancario le quali divennero nel corso degli anni finanziatrici dell’ industria; le società ebraiche più importanti furono banche di investimento piuttosto che commerciali. Le aziende più importanti includono la Goldman Sachs (fondata da Samuel Sachs e Goldman), la Kuhn, la Loeb &Co, la Leman Brothers e la Bache & Co.

La J.& W. Selignan & Co. diede agli investitori europei l’opportunità di acquistare obbligazioni governative e ferroviarie americane. Dal 1880 in poi l’impresa finanziò gli sforzi prima francesi e poi statunitensi per costruire il canale di Panama. Nel 1910 la General Motors affidò il controllo della propria azienda ai Seligmans e a “Lee, Higginson & Co.”, anch’essi ebrei, in cambio di una sottoscrizione di titoli pari a 15 milioni di dollari.

Un banchiere della famiglia inglese Morgan, Miles Morgan (1616-1699) partecipò a diverse spedizioni militari contro gli indiani agli ordini del generale William Pynchon, compreso l’attacco di Springfield, che fu un momento molto cruento e drammatico della cosiddetta Guerra di re Filippo, e portò ad una grave rottura dei rapporti tra nativi e coloni inglesi, sfociata nel conseguente massacro di più dell’ottanta per cento degli indiani d’America.

Un suo erede, il banchiere John Pierpont Morgan, principale agente trapiantato in America del ramo inglese della famiglia Rothschild, cominciò ad investire immensi capitali nel finanziamento di compagnie ferroviarie, finendo col monopolizzare la produzione americana di ferro e acciaio.

Un suo discendente, Junius Spencer Morgan (1813- 1890), alla sua morte lasciava le sue banche dominanti nel governo americano e nella finanza ferroviaria, e la sua era la preminente casa bancaria americana.

Nel 2011, Wikileaks ha pubblicato un documento dell’ambasciata statunitense in Israele intitolato “Israel: The Promised Land of Organized Crime?”, concernente il radicamento del crimine organizzato internazionale in Israele, diventandone il fulcro, e le preoccupazioni espresse del Governo degli Stati Uniti in merito a tale situazione. (WikiLeaks: U.S. worried Israel becoming ‘the promised land’ for organized crime.Haaretz, December 3, 2010).

Orbene, Israele sarà ora la terra promessa, ma ‘Kosher nostra’ è nata ed ha prosperato intrecciata con la storia della finanza e dell’imprenditoria ebraica in America.

Dal 1870/80 dall’Europa orientale arrivò negli Stati Uniti una massa di immigrati ebrei, parte della quale produsse subito ganster del calibro di Max Zwerbach, Jack Zelig e Vach Lewis, e bande organizzate come la banda Eastman, a New York subito alla pari delle bande italiane e irlandesi.

Tra il 1910 e il 1920 mafiosi del calibro di Benny Fein e Joe Rosenzweig entrarono nel racket del lavoro, il cui monopolio esercitato da Nathan Kaplan e Jonny Spanish della ‘Five Points Gang’, divenne causa di conflitto, finchè nel 1927 fu Jacob Shapiro ad imporsi. Altri mafiosi ebrei coinvolti nel racket dei sindacati furono Mosè Annenberg e Arnold Rothstein.

Negli anni del proibizionismo (1920-1933), in aggiunta al contrabbando degli alcolici, la mafia ebraica si specializzò nel traffico degli stupefacenti, oltre alle attività relative alla prostituzione. Le numerose bande per il contrabbando erano dirette da Meyer Lansky, Bugsy Siegel, Moe Daliz, Charles Solomon, Abner Zwillman e Abe Bernstein. Il boss più importante della Mafia ebraica fu Dutch Schultz definito tra gli anni 1924 e il 1935 “Il Re di New York”.

Con l’accordo con la mafia italo americana, tra Meyer Lansky e Luky Luciano, quella ebraica divenne il dominus della malavita. Non certo per il fatto di essere ‘la razza eletta’; la loro forza era infatti la grande disponibilità di capitali ‘prestati’ anche ad altre bande e organizzazioni criminali dietro elevati interessi e ricevuti grazie alle entrature tra banchieri e investitori ebrei.

Sotto Lansky, i gangster ebrei furono coinvolti anche nel giro dei giochi clandestini di Cuba e Las Vegas. Gli interessi del sodalizio Lansky-Luciano spaziarono anche negli omicidi su commissione tanto che, fino al suo arresto, a guidare la squadra di assassini professionisti Murder Inc. per un certo periodo ci fu il mafioso ebreo Louis Buchalter.

Meyer Lansky, divenne ricchissimo e secondo l’FBI nascose 300 milioni di dollari nella banca svizzera Crédit International, di proprietà dell’ebreo ungherese Tibor Rosenbaum (Quando la mafia statunitense contrabbandò denaro in valigia in Svizzera – SWI swissinfo.ch ).

Quando emersero nuovi equilibri nella criminalità organizzata USA e per la finanza e la politica la sua frequentazione era diventata compromettente, Lansky riparò in Israele.

Oggi, la mafia ebraica americana ha aggiunto alle tradizionali attività: il commercio internazionale di armi; il monopolio dell’ecstasy (con la ‘Famiglia Abergil’-organizzazione criminale israeliana); lo sfruttamento della pedofilia e quello del traffico d’organi.