I Windsor, non sono quei democratici e quei civilizzatori che partiti e media complici del potere finanziario vogliono, da decenni, farci credere.

Per sostenere il carattere ‘democratico’ della Monarchia Inglese viene sottolineato che la Corona ha poteri solo simbolici e cerimoniali, ma non è affatto vero; ogni settimana il Primo ministro va a rapporto e discute con la Corona le questioni da affrontare in Parlamento e al Governo, la Corona ha anche il diritto di approvare o respingere i progetti di legge.

La Corona conserva inoltre il ruolo di Comandante in capo delle forze armate britanniche, quello di Governatore supremo della Chiesa Anglicana, quello apicale nella Gran Loggia Unita d’Inghilterra ed opera, da secoli, in simbiosi con i banchieri e gli speculatori della la City, i Rothschild in primis.

Chi sono gli Windsor?

Il casato di Hannover, dinastia tedesca, come casa regnante d’Inghilterra succedette nel 1714 al casato degli Stuard, scozzese. Nota curiosa per gli amici ferraresi: il casato degli Hannover è il ramo più recente del Casato dei Welfen (guelfi), che a sua volta è un ramo del Casato degli Este.

Con la morte della Regina Vittoria, il cui primo nome era Alessandrina per via del padrino che fu lo Zar Alessandro I di Russia, il trono passò dagli Hannover ai Sassonia-Coburgo- Gotha, del figlio Edoardo VII.

Durante la I guerra mondiale, i sentimenti antitedeschi presenti nella popolazione britannica spinsero il re Giorgio V a mutare nel 1917 il nome della famiglia reale, sostituendo la denominazione di chiara provenienza tedesca con quella di Windsor, identificabile con la lingua inglese.

Da Giorgio V ad Elisabetta II, gli Windsor hanno guidato una ‘Monarchia costituzionale, parlamentare’ (?) che ha tenuto le redini della massoneria, della chiesa e dell’esercito; ruoli con cui hanno gestito schiavismo, colonialismo, guerre, massacri e delitti di ogni sorta.

Tutti i popoli del mondo hanno, per secoli, dato montagne di vittime allo strapotere e alle ruberie dell’Impero Britannico (https://tecnica.me/quale-regime-ha-ucciso-piu-persone/, ma l’indomita Irlanda, per fede religiosa e per violenze subite ne è stata storicamente la vittima ‘privilegiata’.

Nella Grande Carestia del 1845-1849, sotto la Regina Vittoria furono fatte morire per fame più di un milione di persone irlandesi e centinaia di migliaia emigrarono nel continente americano. Si trattò di un genocidio, cinicamente programmato; oggi nessuno ne dubita, se non qualche studioso legato alle narrazioni asimmetriche proposte dai servitori del sistema. La carestia era stata causata da un ‘incontrollato’ infierire di un parassita (la peronospera) sulle piantagioni di patate e pomodori. I liberisti di allora, con spietato cinismo, avevano programmato, sostenendone i presupposti, l’annientamento della popolazione indigente in soprannumero. Ciò avrebbe permesso di controllare le ricorrenti spinte all’indipendentismo degli irlandesi e la formazione di grandi proprietà terriere in mano agli imprenditori inglesi. Il mancato intervento britannico a sostegno della popolazione ridotta alla fame, fu perciò giustificato dalla Regina e dal suo Parlamento con l’asserzione che non bisognasse abituare gli Irlandesi a vivere di carità pubblica e ad essere sostenuti da una economia assistenzialista, lasciando così la popolazione a morire nelle strade o ad elemosinare un pezzo di pane.

I nove sovrani a Windsor al funerale di Re Edoardo VII, fotografati il 20 maggio 1910. In piedi, da sinistra a destra: Re Haakon VII di NorvegiaZar Ferdinando di BulgariaRe Manuele II del Portogallo e dell’AlgarveKaiser Guglielmo II di Germania e PrussiaRe Giorgio I di Grecia e Re Alberto I del Belgio. Seduti, da sinistra a destra: Re Alfonso XIII di Spagna, Re Giorgio V del Regno Unito e Re Federico VIII di Danimarca.

Sempre in Irlanda, agli inizi del 1900 furono i servizi inglesi a creare le milizie protestanti, che ricevevano armi, istruzioni e finanziamenti dall’esercito inglese per attaccare i quartieri cattolici. Nella Pasqua del 1916, sotto il primo regnante dei Windsor, Giorgio V, è il suo esercito a compiere direttamente il massacro degli indipendentisti (http://www.storiain.net/storia/aprile-1916-la-sanguinosa-pasqua-di-dublino/).

L’esercito di Elisabetta II, che partiti e media del sistema stanno ora santificando, nella repressione dell’indipendentismo irlandese (the troubles) tra la fine degli anni Sessanta e la fine degli anni Novanta in Irlanda del Nord causò oltre 3000 morti e toccò una delle sue punte più odiose il 30 gennaio del 1972 con i 36 morti del tristemente famoso “Bloody Sunday.”

P.S.

Per gli amanti del gossip suggerisco le similitudini tra la ‘morte civile’ di Karim, l’indiano della love story con la Regina Vittoria (Victoria e Abdul: la vera storia dietro la controversa relazione della regina con il suo assistente indiano | Vanity Fair ), e la ‘morte reale’ di Lady Diana, divorziata da Carlo ma impegnata in una love story con un musulmano.(https://www.repubblica.it/moda-e-beauty/dossier/reali/2021/06/30/news/morte_lady_diana_60_anni_ultima_estate_amore_hasnat_khan-308207395/).